PALERMO – In commissione Antimafia all’Ars oggi è stato il giorno del presidente della Regione Nello Musumeci, sentito nell’ambito delle audizioni sugli intrecci legati all’ex presidente di Confindustria Sicilia Antonello Montante. Musumeci, secondo quanto riferisce il presidente della Commissione Claudio Fava, si sarebbe soffermato sul ruolo dell’ex senatore del Pd Beppe Lumia. “Nella lettura di Musumeci più che un sistema Montante c’era un ‘sistema Lumia’, un cerchio magico con una cabina di regia tutta politica, quella del ‘senatore della porta accanto’ (così venne chiamato Lumia per via della sua assidua presenza a Palazzo d’Orleans, ndr). Crocetta era il braccio operativo con il suo cerchio magico”, dice Fava.
Un cerchio magico che annoverava tra gli altri, nella ricostruzione di Musumeci raccontata da Fava, l’allora segretario generale Patrizia Monterosso. Musumeci all’epoca dei fatti era deputato di opposizione e presidente della Commissione Antimafia.
Dal canto suo, Lumia commenta così: “Leggerò, non mi sembra nulla di concreto ma solo accuse politiche. Il vero ‘Sistema Musumeci’ utilizza il depistaggio per scansare le proprie responsabilità politiche. Attacca le persone per demonizzare gli avversari politici e per coprire i propri vuoti di governo e di cambiamento che erano così tanto attesi. E’ la vecchia e disgustosa riproposizione dell’olio di ricino”.
“Leggerò ma, a quanto sembra, è lo stesso sistema che ha utilizzato con Giuseppe Antoci – aggiunge l’ex senatore – ex presidente del Parco dei Nebrodi. Antoci ha lavorato bene e scoperchiato affari di mafia da miliardi di euro con un inedito Protocollo di Legalità che è diventato legge alla quale ho contributo in modo determinante in Parlamento per colpire al cuore la potente mafia dei pascoli e dei terreni. Con il risultato che è stato allontanato immediatamente e senza spiegazione”.
Anche Lumia, tra gli indagati di Caltanissetta in un’altra tranche dell’inchiesta, è stato sentito nelle scorse settimane nell’ambito dell’indagine della commissione. Che la settimana prossima sentirà l’ex assessore regionale all’Energia Nicolò Marino, che entrò in rotta di collisione con Confindustria e che sarebbe tra le persone oggetto di indebiti controlli tramite accessi abusivi, secondo le accuse contestate a Montante, sotto processo a Caltanissetta, e Alfonso Cicero, già presidente dell’Irsap e accusatore di Montante, entrambi ammessi come parti civili al processo di Caltanissetta. Seguiranno altre audizioni e a gennaio la commissione dovrebbe stendere una relazione finale. Intanto, proseguirà in parallelo il lavoro sull’altra indagine relativa al depistaggio sulla strage di via D’Amelio.
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