Myrmex, avviate procedure |per la cassa integrazione - Live Sicilia

Myrmex, avviate procedure |per la cassa integrazione

La società Myrmex continua ad avere l’ultima parola sul futuro del Laboratorio di Ricerca e dei dipendenti. Milioni di euro di soldi pubblici già erogati dal Ministero, un esposto presentato in Procura e decine di proteste. Ma intanto scatta il trattamento d’integrazione salariale per 60 dipendenti.

Indetto lo stato d’agitazione
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CATANIA – Una doccia fredda la notizia ricevuta dai sindacati Cgil-Filctem e Uilctem-Uil di Catania: la Myrmex, infatti, ha comunicato nel corso di una riunione, che invierà già nelle prossime ore una lettera raccomandata per avviare le procedure di cassintegrazione per 60 dei suoi 72 dipendenti del laboratorio. All’incontro tenutosi all’Ufficio provinciale del lavoro tra azienda e sindacati hanno partecipato Margherita Patti e Giuseppe D’Aquila per Cgil e Filctem Cgil, Alfio Avellino per la Uilctem Uil, e per la Myrmex il delegato Salvo Celeste e l’avvocato Francesco Andronico.

Un ennesimo boccone amaro, insomma, che i sindacati insieme ai dipendenti non hanno nessuna intenzione di mandare giù. “ Non ce l’aspettavamo – spiega Patti a LiveSiciliaCatania – pensavamo si trattasse di un incontro giusto per avere qualche aggiornamento, ma mai di ricevere una simile notizia. Risulta che il manager Calvi abbia attinto ad investimenti, dunque, – prosegue – riteniamo non sussistano le ragioni tecniche per il ricorso a qualunque ammortizzatore sociale”.

La Myrmex, sostiene di volere ancora investire nel territorio catanese e che tale provvedimento viene preso solo in attesa che venga rilanciata l’azienda e vengano chiuse le trattative con un “nuovo soggetto interessato all’acquisizione”. Una presa di posizione che, tuttavia, non è piaciuta affatto ai sindacati, secondo i quali, infatti, non esisterebbero i presupposti per avviare la cassa e considererebbero il provvedimento solo come un pretesto per prendere ancora tempo senza dare concrete spiegazioni riguardo il futuro del Centro. “Siamo contrari alla cassintegrazione per 60 lavoratori – spiegano i sindacati – contrari alla logica del prendere ancora tempo senza mai rivelare quali sono mosse e prospettive da parte della Myrmex, contrari alla solita logica delle soluzioni di comodo prese a danno dei lavoratori”.

Diffidiamo la Myrmex ad agire sul personale – incalzano ancora i sindacati – ed invitiamo le istituzioni locali ad intervenire in questa vertenza. Se ancora si crede al valore aggiunto dei laboratori di eccellenza per il nostro territorio e alla dignità dei cittadini che lavorano. Se non ci saranno segnali positivi nei prossimi giorni – concludono – sindacati e lavoratori si vedranno costretti ad un nuovo periodo di lotta”.

Un colpo di scena, insomma, che ha lasciato tutti increduli. Dopo mesi di proteste in strada dei ricercatori che raccontano di essere stati pagati per non fare nulla, un piano industriale totalmente disatteso (e più volte cambiato nell’arco di questi due anni), un esposto in Procura e, soprattutto, milioni di euro di soldi pubblici erogati dal Miur per finanziare progetti di ricerca di fatto mai realizzati.

La cessione del ramo d’azienda tra Wyeth Lederle-Pfizer e Gian Luca Calvi, titolare unico della Myrmex, avvenuta nel 2011, come già detto in precedenza, comprendeva un patrimonio complessivo pari a 37.714.851. Inclusi nel procedimento di conferimento anche il complesso di agevolazioni Ministeriali “ di cui – si legge nel rogito – al decreto dirigenziale MIUR dell’11 Luglio 2006 n. 1832/Ric. pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (…)”. Il socio unico della Myrmex, come sappiamo, rilevò il Laboratorio di Ricerca Tossicologica catanese al costo di 1 euro. L’imprenditore Gian Luca Calvi, titolare della Myrmex, società leader in Italia nella commercializzazione di protesi ortopediche, era già balzato, in passato, agli onori della cronaca a seguito dell’acquisizione ( poi mai conclusa ) di un ramo dell’azienda fallita di Gianpaolo Tarantini “TecnoHospital”. Ovvero, la società coinvolta nell’inchiesta avviata dalla Procura di Bari sullo scandalo della Sanità in Puglia.

In quanto all’ultimo finanziamento erogato dal Ministero dell’Istruzione e della Ricerca risalirebbe al 7 agosto scorso e ammonterebbe a 3 milioni di euro dei 14 complessivi già stanziati. Non di certo bazzecole, insomma. La vicenda, è stata anche di recente oggetto di due interrogazioni parlamentari presentate dai deputati del Pd, Luisa Albanella e Giovanni Burtone. “ Si evince chiaramente – hanno spiegato i deputati – che la società Myrmex ha partecipato alla programmazione comunitaria dei fondi PON per il 2007-2013 con un progetto sul tema della “Identificazione di biomarcatori e sviluppo di metodi diagnostici e terapeutici nel campo dell’oncologia e della biologia vascolare”, progetto per il quale sono stati già erogati una parte dei finanziamenti, oltre tre milioni di euro dei 14 milioni complessivi stanziati, sui quali risultati o stato di avanzamento – concludono – abbiamo chiesto chiarimenti”.

 


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