Myrmex, fumata nera |80 lavoratori ancora a rischio - Live Sicilia

Myrmex, fumata nera |80 lavoratori ancora a rischio

Un faccia a faccia che si è concluso con un nulla di fatto oggi all’Ufficio provinciale del Lavoro tra sindacati e vertici Myrmex. D’Aquila attacca: “Non ci fermeremo. Porteremo la vertenza al Ministero del Lavoro”.

Ufficio del Lavoro
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CATANIA – L’azienda Myrmex continua a non convincere i sindacati, i quali adesso sembrerebbero avere tutte le intenzioni di portare la vertenza sul tavolo del Ministero del Lavoro. Si è tenuto, oggi, infatti, un altro faccia a faccia, al quale hanno partecipato alcuni esponenti delle sigle (Cigl-Cisl-Uil) e Gian Luca Calvi, amministratore delegato Myrmex. All’ordine del giorno, infatti, la richiesta ai vertici dell’azienda di fare definitivamente chiarezza sulla vicenda, in vista, soprattutto, dell’incombente scadenza, fissata per il prossimo 16 settembre, della clausola di “stabilità occupazionale” (imposta dall’accordo al momento della cessione) che metterebbe seriamente a rischio circa un’ottantina di lavoratori.

“La Myrmex oggi – ha spiegato Giuseppe D’Aquila, segretario generale Filctem-Cigl, a LiveSiciliaCatania – non ha fatto altro che riconfermarci le stesse cose che ci aveva già detto in sede aziendale. Si dichiara, dunque, inadempiente per quanto riguarda i finanziamenti della Regione Sicilia e, in attesa della pubblicazione del bando, relativamente al quale l’azienda si riserva di aderire o meno. In base a tutto questo, poi valuterà quale direzione intraprendere in termini di piano industriale. Naturalmente – precisa – queste risposte non ci convincono affatto, riteniamo che la Myrmex continui a venir meno agli impegni assunti. Nel corso degli ultimi ventidue mesi, tra l’altro, ha completamente abbandonato la ricerca e il loro progetto industriale, qualsiasi esso sia, non ci convince. Crediamo che il futuro dei lavoratori unitamente a quello dello stabilimento siano messi seriamente a rischio. Per questo – insiste – riteniamo sia urgente affrontare la questione con tutti gli attori coinvolti ( Regione Sicilia, Pfizer, Myrmex e organizzazioni sindacali) richiedendo, al più presto, un incontro al Ministero dello Sviluppo Economico, prima della scadenza della clausola”.

Lo scorso 2 luglio nella sede di Confindustria Catania, si era già svolto un faccia a faccia tra i sindacati e i vertici della Pfizer, ovvero il colosso farmaceutico americano che nel 2011 cedette, appunto, il Centro di Ricerca all’azienda Myrmex. In quella sede, i sindacati chiedevano -fra le varie cose- che la compagnia farmaceutica si facesse maggiormente carico della vertenza, nel tentativo di salvaguardare il futuro lavorativo dei circa ottanta dipendenti a rischio e, di mantenere la mission del Centro di Ricerca Tossicologico. Tuttavia, oggi nessun rappresentante Pfizer si è presentato all’Ufficio provinciale del Lavoro. L’azienda, infatti, si sarebbe limitata ad inviare un breve fax nel quale spiegava di non ritenere opportuno, nella sede di oggi, prendere parte al tavolo, “Riteniamo – continua D’Aquila – che anche la Pfizer continui ad essere inadempiente rispetto agli impegni assunti nei confronti dei lavoratori, così come la Regione Sicilia. Per questo – precisa– riteniamo che la vertenza Myrmex sia ancora aperta, ma soprattutto non permetteremo che la vicenda finisca alla deriva nel totale silenzio”. Si prospettano, dunque, giorni di fuoco tra mobilitazioni e proteste, “Abbiamo tutte le intenzioni – conclude D’Aquila – di procedere con tutta una serie di azioni che programmeremo a breve, per portare la vertenza al di fuori dei cancelli dello stabilimento Myrmex”.

 


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