Napoli, "portate via papà, picchia la mamma". Sos di un dodicenne

Napoli, “portate via papà, picchia la mamma”. Sos di un dodicenne

Intervento dei carabinieri
VIOLENZA DOMESTICA
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NAPOLI – Riporta alla storia di Biella di pochi giorni fa – quella del bambino che a scuola esprime il desiderio di fare il poliziotto da grande per poter arrestare il papà che tratta male la mamma – quella che arriva da Lacco Ameno, sull’isola d’Ischia, dove un dodicenne ha attirato l’attenzione delle forze dell’ordine invocando il loro intervento per fermare la violenza sistematica del padre ai danni suoi e della madre.

Napoli, sos di un dodicenne

“Portate via papà, picchia sempre mia mamma. Aiutatemi!” la richiesta d’aiuto del 12enne affacciato alla finestra e raccolta dai carabinieri della stazione di Casamicciola Terme intervenuti per porre fine a una lunga storia di violenze domestiche.

I fatti: manca poco alle 21 e un 50enne originario dello Sri Lanka sta tornando a casa ubriaco. Beve spesso – racconterà la moglie – e quando lo fa è sempre aggressivo. La vittima sa già cosa l’aspetta. Sono innumerevoli gli episodi in cui il marito l’ha picchiata e denigrata. Dall’ingresso si sente il rumore delle chiavi che aprono la porta ma questa volta la donna è pronta a difendersi.

È armata di smartphone e aspetta l’aggressione per filmare tutto. Puntualmente, dopo una decina di minuti, l’uomo inizia a urlare e a distruggere casa. Minaccia moglie e figlio di bruciare le richieste dei permessi di soggiorno, che comincia a cercare.

Momenti di paura

Il 50enne trova la documentazione ma la moglie – tra schiaffi e pugni – riesce a riprendersi quei fogli così importanti e li passa al figlio 12enne perché li nasconda. L’uomo però se ne accorge e così ora l’obiettivo diventa il bambino. Lo prende, lo afferra, lo strattona fino a strappargli il pigiama. Lo colpisce con pugni in testa e al collo.

La donna, disperata, interviene e si frappone tra i due rimediando altri pugni e un forte calcio all’addome. A quel punto, il bambino si fa coraggio, si affaccia alla finestra e urla, chiedendo aiuto. Fortunatamente alcuni vigili urbani sono in zona e sentono le sue grida. Gli agenti allertano la centrale operativa dei carabinieri e la gazzella raggiunge in pochi minuti l’abitazione.

Il 50enne viene arrestato per maltrattamenti in famiglia e andrà nel carcere di Poggioreale, mentre madre e figlio sono stati accompagnati nell’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno. La prognosi parla di 5 giorni per le lesioni subìte ma il ragazzino resta ricoverato e in osservazione in via precauzionale. Tanti i pugni presi in testa, motivo per cui i medici restano prudenti.

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