Naro, il fuoco e i colpi di arma da taglio: l'orrore del duplice delitto - Live Sicilia

Naro, il fuoco e i colpi di arma da taglio: l’orrore del duplice delitto

Il presunto assassino per la prima volta in aula

AGRIGENTO- Una giacca elegante, occhiali da vista, atteggiamento impassibile. Gli agenti della polizia penitenziaria lo scortano nella cella di sicurezza, ben sorvegliato. Omar Edgar Nedelkov è comparso per la prima volta in aula per l’apertura del processo a suo carico.

Il massacro di Naro

È accusato di essere l’autore del duplice femminicidio di Maria Rus e Delia Zerniscu, 54 e 58 anni, massacrate lo scorso 5 gennaio nel centro storico di Naro. Il cadavere della prima è stato rinvenuto carbonizzato mentre il secondo in un lago di sangue dopo diversi colpi di arma da taglio. Per questo motivo all’imputato viene contestata anche l’aggravante della crudeltà.

Si apre il dibattimento

Il dibattimento si è aperto questa mattina davanti la Corte di Assise di Agrigento presieduta dal giudice Wilma Angela Mazzara. Due le richieste preliminari della difesa, rappresentata dall’avvocato Diego Giarratana: l’ammissione al rito abbreviato e una perizia psichiatrica in grado di stabilire la capacità di intendere e volere, la pericolosità sociale e la capacità di partecipare al processo.

La prima istanza, così come avvenuto davanti al gip, è stata rigettata anche alla luce del fatto che i reati contestati prevedono (eventualmente) la condanna all’ergastolo. Sulla perizia psichiatrica, alla quale si è opposta la pm Elettra Consoli, la Corte di Assise scioglierà la riserva il prossimo 28 ottobre.

I familiari parte civile

Intanto questa mattina i familiari delle vittime e l’associazione “Insieme a Marianna” si sono costituiti parte civile tramite gli avvocati Calogero Meli, Giovanni Salvaggio e Giorgia Parisi.

Nedelkov è, dunque, accusato del duplice omicidio di Maria Rus e Delia Zerniscu. La prima, come detto, è stata rinvenuta quasi del tutto carbonizzata nel soggiorno della sua abitazione in vicolo Avenia; la seconda vittima, invece, è stata ritrovata poco più avanti in un lago di sangue nel suo appartamento in via Vinci.

Evidenti i segni di colluttazione così come chiare le ferite da arma da taglio. Per gli inquirenti il movente è di natura sessuale. Il massacro sarebbe avvenuto in seguito al rifiuto delle donne ad alcune avances a margine di un festino ad alto tasso alcolico.

I sospetti e l’arresto

I sospetti dei carabinieri su Nedelkov si palesano fin da subito: sarebbe stato il primo a chiamare i soccorsi dopo gli omicidi per poi utilizzare il cellulare di una delle vittime, le telecamere di sicurezza lo immortalano sui luoghi del delitto e c’è anche la testimonianza dell’amico con cui aveva trascorso la serata insieme a casa di una delle due vittime.

A chiudere il cerchio investigativo, infine, il ritrovamento degli indumenti sporchi di sangue in casa dell’uomo e la scoperta di un falso alibi precostituito.


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