PALERMO – Ripartire dalla legge 24, semplificare la macchina amministrativa, modificare il sitema di accreditamento e ridurre i costi di gestione. Sono questi i punti discussi oggi dall’assessore regionale all’Istruzione e Formazione Professionale, Nelli Scilabra, alla scuola Giovanni Falcone dello zen di Palermo. La Scilabra ha presieduto al tavolo regionale convocato per fare il punto sulla riforma del settore. “Questa è la prima di tante riunioni, mi piacerebbe che si instaurasse un clima familiare – è stato l’esordio dell’assessore -, quindi dobbiamo iniziare a sentirci a casa. La scelta di questa scuola è stata fatta per dare un segnale di legalità all’interno di questo quartiere. L’intenzione del governo è quella di valorizzare la Formazione e farla diventare strumento di risposta e di speranza per i giovani siciliani”.
La Scilabra ha presentato le linee guida da cui partire per la riforma della formazione professionale. Ascoltati i diretti interessati, i lavoratori del settore, che hanno spigato le loro proposte. “Voi sapete meglio di me quali sono le peculiarità e le particolarità del sistema”, ha affermato durante la conferenza rivolgendosi ai presenti. “La riforma si baserà su una norma certa – ha spiegato – affinchè nessuno possa con una penna cancellarla e venire meno alle tutele dei lavoratori”.
Quattro i punti della riforma su cui la Scilabra si è più volte soffermata e che verranno attuati attraverso altrettanti tavoli tecnici: il primo riguarda la legge 24 del 1976, in base alla quale gli enti di formazione devono essere pagati con fondi regionali. “Sono convinta che questa legge abbia qualcosa di buono per i lavoratori e mi piacerebbe partire da quei principi di garanzia e tutela nei loro confronti – ha evidenziato Scilabra –. Negli ultimi anni la legge non è stata applicata ed è stata modificata. Il governo vuole ripartire dall’attuazione di questa legge”. Il secondo punto riguarda la semplificazione della macchina amministrativa. Obiettivo della riforma è quello di diminuire tutti quei passaggi che ritardano l’erogazione degli stipendi. “Non abbiamo intenzione di demolire tutto – ha puntualizzato -, ma vogliamo smantellare un sistema. E non verrà perdonato chi non pagherà lo stipendio dei lavoratori”. Verrà inoltre modificato il sistema di accreditamento al fine di renderlo più semplice e funzionale: i soldi arriveranno direttamente ai dipendenti, saltando il passaggio intermedio degli enti di formazione. Punto fermo del progetto di riordino, inoltre, sarà la riduzione dei costi di gestione. “Su questo non si transigge: le spese devono diminuire. L’idea è quella di razionalizzare e usare bene i soldi, fino all’ultimo centesimo per i giovani di questa terra”.
Punto non meno importante è la questione che riguarda i corsi Oif. La scorsa settimana era già stato istituito un tavolo, e l’amministrazione Crocetta aveva iniziato i lavori di ristrutturazione mettendo a punto alcune regole in base alle quali i corsi dovranno essere svolti da enti altamente qualificati e si dovrà porre un limite massimo al numero dei corsi da affidare a ciascun ente. Dovranno essere inoltre utilizzati docenti altamente qualificati con competenze analoghe ai docenti della scuola.
Infine l’ultimo punto riguarda le misure a garanzia dei lavoratori. “Gli enti formativi – ha affermato la Scilabra – dovranno utilizzare il personale già assunto, senza ricorrere ad altre assunzioni. Realizzeremo un elenco regionale ad esaurimento degli operatori della formazione professionale a cui attingere. Chiediamo che venga ridata forza a quell’albo e vogliamo trovare delle soluzioni per tutti quei lavoratori che sono stati licenziati”.