Nave a fuoco e nube tossica | Ma è una esercitazione - Live Sicilia

Nave a fuoco e nube tossica | Ma è una esercitazione

La mappa dell'area interessata dall'esercitazione

Simulato un incendio a bordo dopo la partenza. In campo mezzi aerei, navali e terrestri. VIDEO FOTO

PALERMO – C’è del fumo al largo di Palermo. Un incendio a bordo di una nave da carico rischia di causare danni a cose e persone. Uno scenario apocalittico ma che in realtà simula una esercitazione della protezione civile per il progetto Impress. Un’esercitazione che ha visto in campo cinque mezzi aerei, 17 mezzi navali, 110 mezzi terrestri. Proprio quelli aeronavali sono impegnati nelle ricerche in mare di cinque persone disperse. L’obiettivo dell’esercitazione è testare le routine dei sistemi del progetto Impress, mirati al miglioramento dei soccorsi e al coordinamento dei servizi di emergenza in occasione di eventi critici, come questo apocalittico incendio a largo di Palermo. Non si circolerà in piazza Marina e al Foro Umberto I, fino alle 14. ”Non si potrà entrare con auto e motocicli – spiega Francesco Mereu responsabile della Protezione civile del Comune – ma chi avrà necessità di uscire dalla zona rossa potrà farlo”. I varchi rossi saranno presidiati dalle forze dell’ordine.

IL RACCONTO DELLA FINTA EMERGENZA
L’incendio a bordo ha rilasciato sostanze tossiche nell’aria. Ne nasce una nube tossica che a causa di venti nord-est ha fatto rotta sulla città avvolgendo il quartiere della Kalsa. In realtà il vento di questa mattina soffia da sud e ha spinto al largo il fumo, verso il mare. La simulazione, però, procede. È proprio in mare che alcune persone, figuranti, hanno bisogno di cure mediche.

La “Vincenzo Florio” era salpata alle 9 in punto, facendo rotta verso Napoli. A bordo cento passeggeri e 65 persone di equipaggio. Un Sos via radio alle 10.30, però, comunica alla Capitaneria di porto di trovarsi alla fonda nell’area di Foro Umberto I. Un problema tecnico a bordo ha causato un grosso incendio. È emergenza. La nave passeggeri attiva le procedure. Alcuni mezzi rotabili che trasportano merci pericolose sono stati aggrediti dalle fiamme. Ecco che, allora, ci saranno anche alcune esplosioni a bordo e il ferimento del personale impegnato nelle operazioni di spegnimento. Una nube di fumo avvolge la zona del porto. E la nave. È proprio a causa delll’incendio indomabile che si decide di abbandonare la nave. I naufraghi vengono trasportati nel presidio allestito al Porto di Palermo. Sbarcati al molo Puntone, sono soccorsi al triage della Croce Rossa e dal 118 e dall’Asp. Lì c’è anche l’unico presidio di decontaminazione. Dopo il primo soccorso, i feriti vengono trasferiti all’ospedale Buccheri La Ferla.  

“È una simulazione verosimile quella che abbiamo messo in piedi – spiega Paolo Blandino della Protezione Civile e direttore dell’esercitazione insieme a Gianluca Gioia -. Dopo l’incendio all’interno del garage, vista la gravità, il comandante ha allertato l’unità di crisi della prefettura. A causa di una nube tossica sono stati attivati tutti i dispositivi di protezione. Negli ospedali da campo, tre tra il Foro Italico, il Molo Pontone e piazza Marina, la polizia scientifica e i medici legali, hanno fatto i rilievi sulle vittime. Sui naufraghi non deceduti sono intervenuti l’Asp e il 118. Al molo Puntone ci sono anche due tende di decontaminazione per il rischio nucleare, batteriologico e chimico”.

“Il grande successo della simulazione d’emergenza di questa mattina – ha detto il sindaco Leoluca Orlando – ha dimostrato ancora una volta l’alta professionalità degli uomini della protezione civile e tutte le altre componenti di terra e di mare che l’hanno supportata. Un particolare ringraziamento va a tutti i nostri concittadini residenti e che lavorano nel perimetro dell’esercitazione che con indiscusso spirito di collaborazione hanno condiviso i tempi dell’operazione sopportando gli inevitabili disagi determinati, indispensabili però a mettere a punto un sistema che serve a salvare vite umane in situazioni di emergenza”.

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