"Nessuna corruzione, solo regali"| Interrogatori per gli indagati - Live Sicilia

“Nessuna corruzione, solo regali”| Interrogatori per gli indagati

Interrogatori di garanzia per tre indagati: Giuseppe Castorina, Giustino Strano e Mario Re. Solo quest'ultimo si è avvalso della facoltà di non rispondere. Castorina nega ogni corruzione, parlando di 'regali'. Strano ha portato in aula i registri per dimostrare che le forniture non erano gonfiate
Civico-gate
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“Nessuna corruzione, solo regali”. Così Giuseppe Castorina ha risposto al gip Pasqua Seminara nell’interrogatorio di garanzia, professandosi innocente rispetto alle accuse di corruzione e truffa. Il suo avvocato, Salvatore Guggino, chiederà al tribunale del Riesame di dare all’imprenditore gli arresti domiciliari: non magia, beve solo succhi di frutta e da un anno è in cura da un neurologo a causa di attacchi di panico.

La notizia è riportata nell’edizione odierna di Repubblica Palermo. Castorina avrebbe unicamente ammesso di aver evaso le tasse. “E’ vero – ha detto l’imprenditore secondo quanto riportato dal quotidiano – ho pagato gli abbonamenti allo stadio per Mario Re e suo figlio, ma l’ho fatto solo per amicizia. Ho negato qualsiasi omaggio di abbonamento allo stadio a Giustino Strano e ad altri funzionari del Civico”.

Di fronte al gip anche Giustino Strano, coordinatore del servizio di medicina iperbarica, destinatario di un provvedimento di interdizione dalla professione negli sviluppi delle indagini partite dal caso Marcelletti. Difeso dall’avvocato Mauro Toti, ieri ha portato in aula i registri del reparto fra il 2005 e 2007, il periodo in cui l’accusa contesta al medico sei forniture fantasma. “Come avrei potuto curare tutti questi pazienti registrati se non avessi avuto i kit per la camera iperbarica?” ha risposto Strano al gip, secondo quanto riporta Repubblica. Sugli abbonamenti allo stadio, ritenuti regalie per i favori ricevuti, Strano a presentato la ricevuta di pagamento con carta di credito. A suo carico, ontre l’interdizione per due mesi dalla professione, anche il sequestro per equivalente di 325 mila euro.

Mario Re, primario di rianimazione, indagato nel filone stralciato dall’indagine sulle forniture all’ospedale Civico, si è avvalso, invece, della facoltà di non rispondere. “” Visto l’orientamento espresso dal giudice appena 48 ore fa – ha detto a Repubblica il suo legale, Ugo Castagna – abbiamo ritenuto un’inutile formalità un secondo interrogatorio. Ricorreremo al tribunale del Riesame”. Anche per lui il gip ha ordinato la sospensione dalla professione per due mesi e il sequestro per equivalente di 300 mila euro.


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