CALATABIANO. Domani torna l’incubo dello sciopero dei netturbini nei 14 comuni dell’Ato Ct1. Al centro della protesta, ancora una volta, il ritardo nel pagamento delle retribuzioni. Il saldo dello stipendio di febbraio non è ancora giunto e sono già maturate le mensilità di marzo. Domani i lavoratori dell’Aimeri Ambiente garantiranno solo i servizi essenziali. La raccolta dei rifiuti si limiterà a ospedali, scuole e caserme.
Che lo sciopero, proclamato da Cgil e Cisl, non fosse più revocabile era parso chiaro all’indomani delle dichiarazioni rilasciate dai vertici dell’Aimeri Ambiente dieci giorni fa. L’azienda aveva fatto saper di non essere in grado di procedere ai pagamenti dei propri dipendenti a causa dei persistenti ritardi dei comuni. La data dello sciopero non è stata fissata casualmente domani, giornata in cui è in programma davanti alla Prefettura di Catania un sit-in di protesta di tutti i lavoratori del settore igienico ambientale della provincia. I netturbini dell’Ato Ct1 confluiranno tutti lì. Una protesta che non si limiterà alla provincia etnea ma che avrà dimensioni regionali. Davanti a tutte e nove le prefetture siciliane, infatti, si svolgeranno manifestazioni per riportare all’attenzione del governo regionale le problematiche di un comparto che attraversa, ormai da anni, una profonda crisi.
Intanto da Calatabiano si leva la protesta anche del primo cittadino Giuseppe Intelisano che, nei giorni scorsi, ha inviato una lettera al governatore Rosario Crocetta per chiedere un incontro urgente sulle problematiche legate alla gestione integrata dei rifiuti solidi urbani. “Una gestione – si legge nella lettera – divenuta inaccettabile per oltre 6mila nostri concittadini, costretti a reclamare quotidianamente interventi di spazzamento e raccolta, oramai soltanto velleitari».
Dopo l’esperienza fallimentare degli Ato, il comune ionico negli scorsi mesi aveva presentato ricorso al Tar, vincendolo, contro l’ingresso coatto nelle Srr, che sostituiranno le società d’ambito nella gestione dei rifiuti. Ma la Regione aveva impugnato la sentenza del Tribunale amministrativo regionale, presentando ricorso al Cga. Una decisione appresa con sconcerto dal sindaco Intelisano che ora chiede l’intervento del presidente Crocetta. «Riteniamo anti-democratico – afferma il primo cittadino – imporre a una comunità, contro il parere dei propri amministratori, l’entrata forzata in ambiti territoriali più ampi per la gestione rifiuti dopo il fallimento delle Ato, che hanno portato solo aumenti e riduzione dei servizi. Confidiamo nel presidente Crocetta – conclude Intelisano – che ha già detto di voler restituire ai comuni la gestione dei rifiuti, affinché tale iter procedurale possa essere compiuto in tempi brevi».