MESSINA – Vincenzo Nibali fermato dalla Forestale mentre si allena. E la vicenda diventa un piccolo caso. Il vincitore del Tour ieri si stava allenando col fratello e altri due ragazzi a Villafranca sui Colli Sarrizzo. “C’era un cartello di blocco per il ghiaccio sulla strada – ha raccontato lo stesso ciclista alla Gazzetta dello Sport -, ma comunque pensavo che fosse riferito alle macchine che peraltro ho visto scendere in senso opposto, non a chi andava in bici. Stavo facendo dei lavori specifici ed ero molto concentrato. Così sono passato davanti a una macchina della Forestale che mi ha visto, mi è venuta dietro e per farmi fermare mi ha quasi stretto al bordo della strada. Mi hanno chiesto i documenti, io ho spiegato la situazione ma sono sorpreso di quello è successo. La strada era sicuramente praticabile, della neve caduta a Messina nei giorni scorsi non c’era traccia. Peccato, si è trattato di un malintenso evidentemente, ma qualcosa del genere non mi era mai capitato in carriera!”.
“Già dal giorno 31 la strada era interrotta causa ghiaccio – spiega a Livesicilia l’ispettore della Forestale Placido Broccio -. C’erano le transenne con un bel cartello di divieto d’accesso perché il 31 su quella strada erano rimaste bloccate dieci vetture. Il ciclista è passato da solo, intorno alle 14,15, gli abbiamo suonato, lo abbiamo seguito per 200 metri, lui non si è nemmeno fermato e poi è ridisceso giù. Poi si è fermato, si è tolto gli occhiali e ci ha detto: ‘Voi non sapete chi sono io’. ‘No’, gli ho risposto. Poi se n’è andato. Noi abbiamo fatto solo il nostro lavoro, che era quello di non far transitare nessuno per una strada chiusa”.
“Non comprendo lo stupore del ciclista Vincenzo Nibali davanti ad una pattuglia della Forestale che cerca di tutelare la sua sicurezza e quella del territorio – commenta il presidente dell’Assemblea regionale Giovanni Ardizzone -. In un Paese dove i vigili urbani della Capitale si assentano massicciamente per il Capodanno, dovremmo andare orgogliosi di tutti coloro che svolgono il proprio lavoro con senso del dovere e rispetto delle regole. In particolare di questi forestali che, pur essendo stati in servizio la notte del 31 dicembre e il primo gennaio per l’emergenza maltempo e per accogliere gli immigrati, la mattina del 2 gennaio erano ancora a lavoro”.