Niente Cig per la Gesip |I sindacati: "Orlando si dimetta" - Live Sicilia

Niente Cig per la Gesip |I sindacati: “Orlando si dimetta”

Il giorno dopo l'esclusione della Gesip dalla Cig, la tensione torna alta. Un centinaio di ex operai ha prima bloccato il traffico ai Quattro Canti per poi spostarsi a Palazzo delle Aquile. Nel pomeriggio è previsto un incontro tra i sindacati che chiedono le dimissioni del primo cittadino.

Aggiornamenti:

18:30 Circa 150 operai della ex partecipata sono presenti al San Paolo Palace alla convention del nuovo gruppo di Stefano Cardinale nella quale è prevista la partecipazione del presidente della Regione Rosario Crocetta.

15:20 “Non siamo più ai tempi dell’inquisizione medievale in cui 20 individui possono decidere le sorti di migliaia di persone senza lavoro – scrive in una lettera alla redazione il dipendente Gesip Charlie Biondolillo – siamo nel 2013 dove la crisi colpisce lavoratori ed aziende di ogni settore da Bolzano a Pantelleria e nessuno può arrogarsi il diritto di decidere chi può morire o chi può sopravvivere. Infatti ritengo che l’Accordo Quadro regionale sia un atto del tutto incostituzionale dove vengono evidenziate e approvate disparità di ogni tipo e ancora peggio con l’avallo delle organizzazioni sindacali. Mentre assistiamo al fatto che la formazione professionale divora milioni di euro dalla Comunità Europea ed ancora dai fondi destinati alla Cig in deroga. Se le aziende pubbliche non possono accedere alla Cig in deroga, la Regione e lo Stato devono farsi carico ed intervenire con altre risorse. Che si metta fine anche “all’accanimento mediatico” contro la Gesip per trovare futili giustificazioni per avallare tali scelte. Se negli anni una parte del personale è stato del tutto improduttivo, bisognava intervenire sul territorio allora o destituire la dirigenza miope ed incapace salvando il salvabile. Se c’è stata un gestione dissennata della passata amministrazione, l’attuale consiglio comunale “dormiente” ha l’obbligo morale di istituire una commissione d’inchiesta o presentare un esposto alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti. La Gesip per 11 anni ha espletato servizi essenziali per il Comune di Palermo ed essendo un’ azienda “in house” si è adeguata anche alla Legge Bersani. Ci sono montagne di delibere, sia di giunta che di consiglio comunale, che attestano tutto ciò. Avevamo ottenuto la cassa integrazione da settembre a dicembre 2012 grazie all’impegno del Presidente Crocetta, anche dietro una promessa del sindaco che saremmo tornati a lavorare il 2 gennaio 2013. La vertenza Gesip dipende troppo da altri fattori ed altri attori. Il sindaco dovrebbe friggere con l’olio che ha a disposizione e non può pretendere di continuare a risparmiare solo sulla pelle dei lavoratori della Gesip. Deve mettere le mani sulle partecipate per razionalizzare i servizi e le risorse a 360°. Il problema di Palermo non è solo la Gesip. I disservizi e gli sprechi continuano a dilagare in tutte le partecipate. Con questo non vogliamo sminuire l’impegno del primo cittadino ma crediamo che stia insistendo troppo su una strada tortuosa e senza via d’uscita. La maggior parte delle sigle sindacali hanno avanzato una proposta per garantire i servizi alla cittadinanza e un reddito dignitoso ai lavoratori, discutiamone! Bisogna sbloccare questa fase di stallo prima che ci scappi il morto. Dopo la risposta negativa della Regione per la cassa integrazione, il lavoratore può già pretendere la mensilità di gennaio. Dice bene Orlando: “Ognuno deve prendersi le proprie responsabilità”.

14:35 Riceviamo e pubblichiamo una nota dell’Usb che chiede le dimissioni del sindaco Orlando, dei suoi assessori e dei consiglieri comunali. “Signor Sindaco, Assessori e Consiglieri con la presente siamo a sottoporre un atto di responsabilità Vostra, affinchè con molta dignità, prendiate in seria considerazione l’opportunità di dimettervi finché siete in tempo. La vertenza Gesip, ammesso che l’abbiate mai avuta sotto controllo, in sei mesi non ha avuto nessun risvolto positivo e oggi vi è completamente sfuggita di mano. La Usb ha sempre avuto forti dubbi su tutto ciò che Lei aveva promesso anche in campagna elettorale e quella tranquillità che Ella ostentava oggi è venuta meno. Prova ne è che in ogni incontro avuto con le organizzazioni sindacali Lei ha sempre cambiato versione. Lei sottovaluta lo stato di esasperazione in cui versano i lavoratori della Gesip, uno stato che può portare anche a spiacevoli inconvenienti. Le manifestazioni che nei mesi scorsi si sono fatte nella città di Palermo saranno destinate a moltiplicarsi e per la scrivente saranno organizzate ad oltranza. Questo a significare il malcontento, la disperazione e soprattutto la sfiducia che la scrivente e i lavoratori nutrono nei Vostri confronti, per l’incapacità di mantenere le promesse elettorali e soprattutto il futuro occupazionale dei 1800 lavoratori della Gesip e dei servizi pubblici (beni comuni) tanto decantati anche dal Suo schieramento partitico. Ora, essendo Voi consapevoli di quanto sopra e di quanto ogni giorno stia accadendo fuori dalle mura del Palazzo delle Aquile, le Vostre dimissioni diventano un atto necessario di responsabilità politica e onestà intellettuale nei confronti di tutti i cittadini, lavoratori, precari, disoccupati, commercianti. Sarebbe stato opportuno forse valutare il dissesto finanziario e non illudere questa o quella categoria e tutta la cittadinanza, dal vostro insediamento i problemi della città non sono diminuiti, anzi sono aumentati in maniera esponenziale. Prendiamo atto che Ella e la sua giunta si è insediata sulle macerie di una precedente amministrazione comunale che ha avuto effetti nefasti per l’andamento della cittadinanza. L’invito ad una attenta riflessione sulle dimissioni, che sicuramente non saranno una cura definitiva del male, potrebbero invece attenuare il decorso doloroso con una possibilità di ossigenazione tale da ridurre gli effetti negativi. In questo caso si potrebbe infatti vedere l’amministrazione accompagnata da un Commissario verso le elezioni di un nuovo Sindaco e di conseguenza la speranza a molti lavoratori di mantenere la loro occupazione. Inoltre sarebbero un forte messaggio a tutte quelle compagini politiche che si stanno accingendo a governare l’Italia per ricercare soluzioni a favore dei lavoratori e cittadini onesti. Alla certezza negativa di oggi, meglio una speranza possibilista domani. Altresì, con la presente, facciamo appello a tutte le organizzazioni sindacali che guidando il dissenso, di fatto hanno sfiduciato l’operato del Sindaco e della Giunta, invitandole ad unirsi alla Usb nel chiederne le dimissioni, in quanto altri tavoli per gestire chiusure di servizi pubblici, pseudo accordi cervellotici o cosa ancor piu grave licenziamenti, sarebbero un tradimento nei confronti dei lavoratori”.

13:35 Le proteste davanti il Comune di Palermo si sono interrotte. Gli ex operai Gesip, dopo i blocchi al traffico di questa mattina, parteciperanno infatti all’incontro con i sindacati previsto per le 15:30.

12:32 Gli ex operai si trovano ancora al Comune. Alle 15.30 è invece previsto un incontro inter-sindacale per discutere l’attuale situazione. Alle 17 i lavoratori dell’ex partecipata si sposteranno invece al San Paolo Palace dove il governatore Rosario Crocetta interverrà all’interno di una manifestazione elettorale.

11:21 Liberati i blocchi stradali ai Quattro Canti. I circa cento lavoratori si trovano attualmente davanti la sede del Comune per protestare contro l’accordo di programma quadro sugli ammortizzatori sociali in deroga per il 2013 siglato tra la Regione siciliana e i sindacati, che escluderebbe le società a capitale pubblico dall’accesso al paracadute sociale. Sono circa 1.800 i dipendenti della società partecipata in liquidazione, di cui il Comune di Palermo è socio unico, senza lavoro e cassa integrazione in deroga dal 1 gennaio. Gli operai per circa 20 minuti hanno bloccato il traffico a Piazza Vigliena ma la circolazione è tornata regolare.

11:00 Il corteo dei lavoratori si sta dirigendo verso piazza Indipendenza. Al momento si trova ai Quattro Canti. Traffico bloccato.

10:30 Nuova giornata di protesta per gli ex operai della Gesip che scendono oggi in piazza per protestare contro l’esclusione dalla Cig da parte della Regione. Al momento i lavoratori dell’ex partecipata si trovano in via Roma e sfileranno verso Palazzo D’Orleans.

PALERMO – La Gesip rischia di trovarsi un’altra volta punto e a capo. Quando le cose sembravano ormai essersi messe per il verso giusto, con un piano elaborato dal Comune e condiviso da ministero e sindacati, ieri è arrivata l’esclusione dell’azienda dalla cassa integrazione in deroga. Un’esclusione sancita dall’accordo quadro firmato dalla Regione insieme ai sindacati e alle imprese e che, di fatto, impedisce di ripetere quanto fatto per gli ultimi quattro mesi del 2012.

Un durissimo colpo alla road map ipotizzata da Orlando e firmata appena lunedì scorso dai rappresentanti dei lavoratori di categoria, smentiti (Ugl a parte) dalle segreterie confederali proprio a Palazzo d’Orleans. La Cig da gennaio ad aprile del 2013 rappresentava, infatti, parte integrante e fondamentale del piano del sindaco, piano che adesso andrà in qualche parte rivisto.

Una brusca frenata che ha allarmato i lavoratori, che questa mattina torneranno in piazza. Alcuni sindacati, tra cui Asia e Ugl, hanno indetto una manifestazione intorno alle nove e mezza del mattino davanti Palazzo d’Orleans, mentre altri si riuniranno altrove per decidere il da farsi. E la situazione rischia di tornare esplosiva.

I dipendenti, infatti, hanno percepito gli ultimi soldi a metà gennaio e, col passare dei giorni, aumentano gli avvisi di pagamento e il pressing di banche, finanziarie, bollette e padroni di casa pronti a battere cassa. Un malumore che era stato attenuato dalla prospettiva del piano ma che adesso potrebbe tornare prepotentemente in piazza con azioni di forza e dimostrative.

La palla, a questo punto, è nelle mani del governatore Rosario Crocetta. Il sindaco Orlando, appreso dell’esclusione della Gesip dalla Cig, si è affrettato a dire che “ognuno deve prendersi le sue responsabilità”: un chiaro riferimento a Palazzo d’Orleans e al fatto che il ministero ha già detto sì al piano e, adesso, l’unico disco verde a mancare è proprio quello regionale. Crocetta avrebbe rassicurato il primo cittadino sul reperimento di ulteriori somme, ma il rischio è che intanto il tempo passi. Inoltre, è bene ricordarlo, i lavoratori non sono sospesi né licenziati ma in mobilità: le retribuzioni maturano comunque e a fine febbraio saranno già due. La protesta è dietro l’angolo, come il rimpallo di responsabilità e il clima di assoluta incertezza: il tutto in piena campagna elettorale, come sempre da qualche anno a questa parte.


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