Niente stipendio da due mesi| Forestali siciliani in protesta - Live Sicilia

Niente stipendio da due mesi| Forestali siciliani in protesta

Forestali in piazza, a Palermo e Catania, per protestare contro i ritardi negli stipendi. E i sindacati annunciano: "Non ci fermeremo qui".

A PALERMO E A CATANIA
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Nessuno stipendio da due mesi, ritardi negli stipendi precedenti, “mito” del binomio forestali-incendi. Sono queste le ragioni principali che hanno portato oggi in piazza gli operai forestali regionali, divisi in due delegazioni: una più massiccia a Catania, davanti la sede della Presidenza della Regione, con in prima fila il segretario regionale della Uila-Uil, Gaetano Pensabene, e quello provinciale di Flai-Cgil, Alfio Mannino; l’altra si è invece riunita a Palermo davanti la sede dell’assessorato al Bilancio in via Notarbartolo, anche qui con rappresentanti dei due sindacati.

Il problema principale e più impellente per questi lavoratori è l’assenza degli stipendi da due mesi. I tanto discussi 35 milioni di euro destinati ai forestali a quanto pare non possono essere utilizzati. L’assessore al Bilancio Armao ha reso noto in uno scritto inviato ai sindacati che una volta sforato il patto di stabilità col governo nazionale, la Regione siciliana al momento non può dare gli stipendi ai forestali.

Dunque è tutto bloccato, mentre sia gli addetti antincendio che quelli alla manutenzione continuano a lavorare in quelli che sono per loro i mesi fondamentali per guadagnare. “Da due mesi non abbiamo retribuzioni”, spiega il segretario provinciale della Uila-Uil Giuseppe La Bua ai microfoni di Livesicilia “Ma la nostra è un’attività concreta e operativa, non meramente assistenziale, ed è giusto che riceviamo ciò che ci spetta. Si ha notizia che le risorse ci siano, ma che siano bloccate. È prioritario sbloccarle”. “Abbiamo più volte chiesto all’assessore Armao e al presidente della Regione di mettersi dalla parte di noi lavoratori e venirci incontro, ma ancora non è cambiato nulla”, dichiara invece il coordinatore organizzativo regionale e responsabile delle politiche ambientali e forestali della Flai-Cigl Tonino Russo.

Presenti anche rappresentanti dalle province di Caltanissetta e Trapani. È proprio il segretario provinciale Uila-Uil di Trapani, Tommaso Macaddino, a voler mettere l’accento sulla responsabilità politica della situazione “I boschi sono della collettività, non soltanto dei forestali. Registriamo un silenzio assordante da parte di una legislatura che in nessun modo ha aiutato noi lavoratori forestali, neanche di fronte alla morte di un collega. Un lavoratore non può rimanere senza stipendio per due mesi”. Ma si parla anche tanto di incendi: la voce è compatta e dice che non sono i forestali ad appiccarli, che non ne avrebbero motivo perché una volta che il sito viene bruciato devono passare, per legge, ben 10 anni prima che ci si possa tornare a lavorare. E ancora, i problemi della sicurezza: si lavora nei boschi 8 ore al giorno in condizioni disagiate, spesso senza acqua e luce nelle stazioni di sosta, una differenza tra i vigili del fuoco e i forestali antincendio.

Questo è quanto si evince da questa giornata di protesta a Palermo, con un patto di stabilità sforato che crea sempre più problemi alla società siciliana e una realtà, quella dei forestali, che piano piano alza la voce. “Questo non è uno sciopero, è solo una protesa: le nostre squadra adesso sono a lavoro nei boschi”, dichiarano i manifestanti “I turni vengono mantenuti per rispetto del territorio. Ma se la situazione continua così, la protesta sarà più decisa e più grande”.

AGGIORNAMENTO
“Nessuno ancora ha avuto il coraggio di dire ai lavoratori della forestale che nel bilancio regionale 2012 mancano circa 150 milioni di euro rispetto al 2011”. Lo afferma il candidato alla Presidenza della Regione Cateno De Luca secondo il quale “la politica regionale ha utilizzato come un bancomat di voti gli oltre 28 mila lavoratori, non attuando una riforma organica per stabilizzare e rendere ancora più produttivo il settore”. “Rivoluzione Siciliana – conclude De Luca – nel proprio programma ha previsto l’abolizione dell’Azienda e del Dipartimento regionale Foresta e il trasferimento del personale e delle risorse ai Comuni e alle Province per svolgere anche tutte quelle attività di cura del verde pubblico, manutenzione delle strade agricole e prevenzione antincendio”.


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