No al Body shaming, in edicola il calendario I love Sicilia - Live Sicilia

No al Body shaming, in edicola il calendario I love Sicilia

Il fotografo: "Il nostro messaggio vuole essere equilibrato, per non incorrere in un errore di comunicazione opposto”
L'INIZIATIVA
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Il Body shaming, cioè quella forma di inaccettabile bullismo e cyberbullismo che colpisce l’aspetto fisico delle persone e scatena gli haters in rete, è una crudeltà gratuita frutto dell’ignoranza e della esteriorità imperante. Un’idiozia che in forme meno dilaganti è sempre esistita ma che oggi, amplificata da Internet e dai leoni da tastiera, è diventata una piaga sociale sempre più preoccupante. Crea problemi sia agli adolescenti, che hanno la necessità di sentirsi accettati, sia agli adulti che faticano a comprendere perché una forma più morbida o semplicemente diversa del corpo, possa comportare insulti e critiche feroci. Colpisce indistintamente uomini e donne, anche se esplode soprattutto nei confronti del genere femminile.

A questo tema I love Sicilia ha dedicato il calendario 2021 che da ieri si può acquistare in tutta la Sicilia in allegato al nuovo numero del mensile.

“I Love Sicilia vuole essere in prima fila nella battaglia per contrastare il fenomeno – si legge nell’articolo che presenta l’iniziativa -, così abbiamo deciso di produrre il nostro primo calendario avvalendoci di modelle burrose, morbide e bellissime. Le nostre protagoniste sono anche molto coraggiose e a loro va il nostro grazie perché non hanno avuto paura di mostrarsi, pur se alcune di loro sono state oggetto di cattiverie. Per fare questo abbiamo chiesto al fotografo-digital artist palermitano, l’architetto Francesco Ferla, di condividere il nostro progetto #NOBody Shaming. La nostra idea è stata da lui accolta e arricchita con entusiasmo, presentando le curvy siciliane come se fossero ritratte in opere d’arte classica, portavoce di messaggi di Body positivity in cui la diversità è bellezza”.

Spiega Ferla: “Abbiamo scelto giovani donne che solo secondo i folli schemi mediatici e del fashion system sono in sovrappeso, ma lontane dall’obesità che diventa come il suo contrario l’anoressia, un problema serissimo legato a patologie anche molto gravi. Il nostro messaggio vuole essere equilibrato, per non incorrere in un errore di comunicazione opposto”.

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