"Non è andata come dice Rizzotto | Nella Lega niente saltafossi..." - Live Sicilia

“Non è andata come dice Rizzotto | Nella Lega niente saltafossi…”

Igor Gelarda

Gli strali dell'ex leghista. La replica pepata dell'uomo forte salviniano. E sono scintille.

Botta e risposta
di
3 min di lettura

Insomma, consigliere Igor Gelarda, la colpa è tutta sua…

“Di che?”

L’onorevole Tony Rizzotto, come ha dichiarato a LiveSicilia.it, aveva un ottimo rapporto con la Lega. Poi è arrivato lei e, come dicono a Busto Arsizio, è finita a schifio.

“Ma le cose non stanno così”.

Non l’avete messo da parte lei e il commissario, il senatore Candiani?

“Assolutamente no. Fin dall’inizio ho cercato, insieme con il senatore Candiani, di collaborare con l’onorevole Rizzotto. Purtroppo, abbiamo notato che la sua attività, all’Ars, non era stata particolarmente cospicua. Voi stessi di LiveSicilia avete scritto un articolo sul punto. Si parlava di ‘Zeru tituli‘, se non ricordo male. E non era certo una lusinga”.

Beh, può succedere. Magari aveva bisogno di tempo…

“Guardi, le cose sono semplici. Il commissario Candiani è venuto in Sicilia per ottimizzare le risorse che c’erano e per curare l’innesto di persone motivate, in un rapporto di reciproco rispetto. Con Rizzotto non è stato possibile costruire niente. La Lega, questa è la verità, è fatta per chi ha voglia di lavorare, di faticare in gruppo. Qualcuno, per fortuna, l’ha compreso. Sfortunatamente, altri no”.

Le risultano proteste, lettere accorate dei leghisti siciliani della prima ora? Anche questo dice Tony Rizzotto.

“A me no. Se l’ha detto, vuol dire che ha conoscenze a me ignote, ma mi sembra strano. Mi risultano, invece, attestati di stima per il senatore Candiani e per noi che collaboriamo con lui”.

Ci avrei giurato. Ma lei si sente un po’ a disagio come ex grillino qualche volta?

“No. Io da giovanissimo ho militato nel Movimento Sociale e in Alleanza Nazionale. Poi, dopo una pausa, mi sono impegnato con i Cinque Stelle perché volevo essere utile alla mia terra. Sono brave persone, ma senza strutturazione, né organizzazione, né base ideologica. Non si può combinare nulla lì. Ho sposato il progetto di Matteo Salvini che è confacente con la mia militanza e perché credo nel cambiamento che interpreta. E la prima cosa da cambiare è la testa di ognuno di noi, specialmente in Sicilia”.

La Lega in Sicilia come sta?

“Benissimo, grazie”.

Ne è sicuro?

“Ci sono tanti che si avvicinano. Alcuni cercano il balzo sul carro del vincitore e noi, su questo Candiani è stato chiarissimo, non siamo disponibili, non siamo la casa dei saltafossi e di coloro che non hanno portato alcun vantaggio alla loro comunità. E poi c’è tanta gente comune, quelli della strada, che stanno scoprendo Salvini sempre di più, con rinnovato interesse”.

E Musumeci?

“Musumeci che?”.

Come vanno le cose con lui? Ci sono collaborazioni e novità in vista?

“Di questo se ne occupa Candiani. Chieda a lui”.

Va bene, allora visto che lei è un poliziotto, oltre che un politico, le chiedo, invece: cosa pensa della foto quel ragazzo bendato in una caserma dei carabinieri?

“Penso che dobbiamo distinguere: se non era bendato per una questione di sicurezza, si tratta di un’azione ingiustificabile. In ogni caso non andava fotografato e umiliato. Ma non facciamone una vittima, la vera vittima è il carabiniere, il servitore dello Stato ucciso”.

L’ha già detto il ministro Salvini.

“E io sono d’accordo con lui”.

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