Non è un "liberi tutti"| Ricordiamolo o sarà il disastro - Live Sicilia

Non è un “liberi tutti”| Ricordiamolo o sarà il disastro

L'emergenza non è passata. Solo la prudenza può salvarci da un'altra chiusura

Coronavirus
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E alla fine il giorno arrivò. Dopo due mesi, domani finirà la strettissima quarantena imposta per fronteggiare la pandemia e contenere l’emergenza sanitaria da Coronavirus. Non cesseranno del tutto le misure di contenimento ma saranno allentate. La nostra vita potrà tornare a svolgersi in parte fuori dalle mura di casa nostra. È un parziale sollievo, certo, ma è bene non perdere di vista che l’emergenza non è finita. E che il senso di responsabilità dei singoli e la prudenza nella nostra quotidianità rimangono l’arma più efficace per contenere la diffusione del contagio e scongiurare una nuova situazione di emergenza che riporti alla chiusura. Dovremmo averlo tutti chiaro, ormai, ma sarà bene ripeterlo. Il pericolo non è cessato e quello di domani non è un liberi tutti. E se lo perderemo di vista, sarà un disastro.

In alcune regioni d’Italia l’incidenza del virus è stata tale che un numero enorme di persone in questi mesi ha perso un membro del proprio nucleo familiare, un parente, un caro amico, un vicino di casa. In Sicilia, è andata meglio che altrove. Certo, piangiamo più di duecento morti ma i numeri, rapportati alla popolazione dell’Isola, non sono paragonabili a quelli di alcune regioni del Nord. La fortuna che ci ha assistito però ha fatto sì che nel nostro vissuto quotidiano le cicatrici lasciate dall’emergenza sanitaria non siano così diffuse come altrove. E questo può farci correre il rischio di considerare l’eventualità della diffusione del contagio come un’evenienza remota, lontana, che quasi non ci tocca. Sarebbe un errore grossolano. L’evolversi della pandemia in Lombardia ci ha insegnato come la crescita dei contagi possa essere rapida ed esponenziale senza misure di contenimento. Non possiamo permetterci il lusso di dimenticarlo. Per difendere la nostra salute e quella dei nostri cari ma anche la nostra libertà, perché è bene che tutti abbiamo chiaro che se la curva dei contagi dovesse tornare a impennare drammaticamente, un’altra chiusura totale potrebbe essere dietro l’angolo, devastando definitivamente quel che resta della nostra economia in macerie.

E allora è bene ripetere fino alla nausea che non possiamo abbassare la guardia, nessuno di noi. Che da domani la distanza sociale dovrà rimanere, che dovremo continuare a lavarci le mani il più spesso possibile e non portarle al volto, che dovremo fare uso (correttamente) della mascherina quando necessario, soprattutto quando per le nostre esigenze non potremo difenderci con il distanziamento fisico dagli altri. Che dovremo evitare il più possibile gli assembramenti e vivere la nostra socialità in modo diverso, più parco e più controllato. Sarà bello rimettere il naso fuori di casa anche solo per una passeggiata senza giustificazioni burocratiche. Ma ora che abbiamo assaporato il gusto amarissimo della privazione della libertà, sforziamoci tutti di fare quanto possiamo per difenderla quella libertà, rendendo la vita difficile al virus che ha messo un mondo intero in ginocchio. Molto dipenderà da noi. Non dimentichiamocelo domani.

 


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