TRAPANI. L’istruttoria dibattimentale del processo scaturito dall’operazione antimafia “Scrigno”, condotta nel marzo 2019 dai Carabinieri del Comando provinciale di Trapani, è giunta a conclusione. Il prossimo 3 marzo dinanzi al collegio del Tribunale presieduto dal giudice Daniela Troja, i pubblici ministeri della Procura antimafia di Palermo, parleranno per la requisitoria e le richieste finali. Otto sono gli imputati nel processo: l’ex deputato regionale Paolo Ruggirello, l’ex consigliere provinciale Vito Mannina, l’ex consigliere comunale di Erice Alessandro Manuguerra, i pregiudicati Nino Buzzitta e Vito D’Angelo, ed ancora Giuseppa Grignani, Vito Gucciardi e Marcello Pollara.
In generale le accuse vanno dall’associazione mafiosa al voto di scambio, dalle estorsioni al favoreggiamento. Nell’udienza di oggi ha reso dichiarazioni spontanee l’on. Paolo Ruggirello, imputato di associazione mafiosa. Ha ammesso la conoscenza con soggetti in diverse circostanze finiti indagati e anche condannati per mafia, ma ha escluso che a parte le relazioni personali e politiche c’è mai stato altro.
“Unico mio interesse quello di tutelare il territorio, in cambio non ho mai chiesto nulla a nessuno. In politica solo per la passione per la mia terra”. Tra le relazioni quelle con l’imprenditore mazarese Michele Accomando (coinvolto in indagini su mafia e massoneria), o ancora con il poliziotto Giovanni Buracci (arrestato nell’operazione Campus Belli), “un uomo dello Stato” ha sottolineato Ruggirello.
Tra i rapporti quello col consigliere comunale di Castelvetrano Lillo Giambalvo (sotto inchiesta anche dopo essere stato intercettato a parlare delle sue ottime frequentazioni con i mafiosi Messina Denaro), e sui favori dei quali Giambalvo avrebbe parlato, Ruggirello ha tenuto a precisare che si trattava solo di “millanterie”. Conoscenza personale superficiale poi quella col pregiudicato pacecoto Carmelo Salerno, condannato a 12 anni del processo Scrigno che si è svolto col rito abbreviato.
“Non ho mai comprato voti e non sono un massone” ha proseguito Ruggirello (difeso dagli avvocati Galluffo e Sanseverino) “ho sempre fatto politica con la P maiuscola, sono sempre stato un uomo libero, dalla parte della legalità, non ho mai favorito la mafia”.
Infine ha concluso esternando la sua fiducia nella magistratura. Nel corso dell’udienza l’avv. Fabio Sammartano, che difende l’ex consigliere comunale di Erice Alessandro Manuguerra, ha avanzato la richiesta di sentire l’ex consigliere comunale di Trapani, Franco Orlando, anche lui arrestato nell’operazione Scrigno (era già stato arrestato e condannato quale uomo d’onore riservato sul finire degli anni ’90), e condannato a 12 anni nel processo di appello svoltosi col rito abbreviato (oggi è uno dei mafiosi sottoposto al 41 bis).
La figlia di questi, Samanta, nonché l’attuale sindaco di Erice Daniela Toscano e la sua avversaria nelle elezioni del 2017, Cettina Montalto, peraltro madre dell’imputato Manuguerra, ma la richiesta è stata respinta dal collegio dopo una breve camera di consiglio. Si va quindi verso la requisitoria e le arringhe. La sentenza potrebbe arrivare già alla fine del prossimo mese.