Sciopero alla Fincantieri di Palermo. Gli operai si sono riuniti davanti i cancelli della fabbrica dove è in corso un’assemblea. E’ il quinto giorno lavorativo consecutivo di mobilitazione: la protesta è cominciata la scorsa settimana dopo la scoperta da parte dei sindacati che era sfumata la commessa per la riparazione di una nave da crociera, assegnata a un cantiere di Genova. Il nuovo carico di lavoro, secondo Fim Fiom e Uilm, avrebbe alleggerito la situazione nel cantiere navale, dove al momento sono in cassa integrazione 220 persone, a fronte di un organico di poco più di 500 dipendenti.
Secondo i sindacati la commessa, data per acquisita da parte di Fincantieri, all’improvviso sarebbe stata affidata al cantiere Mariotti di Genova. “La protesta andrà avanti – dice Francesco Foti della Rsu Fiom di Fincantieri – finché l’azienda non darà risposte concrete sul nostro futuro occupazionale”. Per il segretario generale Cgil Maurizio Calà: “All’ordine del giorno di questa assemblea c’è la mancata acquisizione della commessa della Costa Romantica da parte di Fincantieri”. Sindacati e lavoratori sono in allarme: “oltre al dramma occupazionale per migliaia di famiglie di lavoratori,- aggiunge Calà – a Palermo è in discussione il futuro stesso del Cantiere, con la possibilità di andare incontro a una chiusura”.
“Le rsu Ugl, Fim e Uilm dello stabilimento Fincantieri di Palermo hanno deciso di salire sulla gru del cantiere della portata di 200 tonnellate in segno di protesta, chiedendo un incontro urgente all’amministratore delegato del Gruppo, Giuseppe Bono”. Lo rende noto il segretario provinciale Ugl Metalmeccanici Palermo, Gabriele Specchiarello, evidenziando come “la mancata acquisizione della commessa Costa Romantica è solo l’ultima goccia del lento stillicidio del cantiere palermitano. Senza una chiara definizione dei carichi di lavoro e degli ordini, non abbiamo futuro. Con lo sciopero e le proteste di questi giorni – conclude il sindacalista – chiediamo all’azienda, una volta per tutte, risposte serie per i lavoratori, e alle istituzioni locali e al Governo di fare la propria parte per salvaguardare il patrimonio della cantieristica siciliana”.
Un gruppo di operai della Fincantieri ha occupato gli uffici della direzione dello stabilimento a Palermo. Davanti ai cancelli, intanto, prosegue la protesta dei lavoratori per la perdita di una commessa che avrebbe alleggerito la situazione in fabbrica, dove 220 operai sono in cassa integrazione.
“Abbiamo già proclamato anche lo sciopero della fame e della sete – spiega Nino Clemente componente della Segreteria provinciale della Fim Palermo – e non ci muoveremo da qui fino a quando Fincantieri non provvederà ad una redistribuzione dei carichi di lavoro per garantire anche l’attività nel cantiere palermitano. Siamo stanchi, l’assenza del piano alternativo a quello che prevedeva le chiusure e i ridimensionamenti, insieme agli ultimi episodi ci allarmano e creano tensione fra gli operai che ora non smetteranno di protestare fino a quando non otterranno certezze”.
All’assemblea di Cgil Cisl e Uil che si è tenuta nella sede dei cantieri ha partecipato anche Mimmo Di Matteo, segretario provinciale Cisl Palermo. “Chiediamo un intervento immediato delle istituzioni – spiega Di Matteo – per sollecitare Fincantieri a mantenere gli impegni assunti sul cantiere di Palermo ed evitare così che si possa avviare verso il tramonto per via di questa condotta inspiegabile, che sembra avere l’obiettivo di evitare che all’azienda palermitana vengano assegnate commesse. E’ una stranezza, l’assegnazione al cantiere di Genova della commessa destinata al capoluogo siciliano, che fino ad ora non ha trovato alcuna spiegazione”.
E il segretario provinciale della Cisl Di Matteo rilancia ancora “la richiesta rivolta alla Regione di sollecitare subito un tavolo al Ministero Attività Produttive per discutere del vero rilancio della cantieristica navale e della salvaguardia dei posti di lavoro”.

