Bomba ecologica a Bellolampo |Orlando va in Procura - Live Sicilia

Bomba ecologica a Bellolampo |Orlando va in Procura

Il sindaco ha pronto un piano per fronteggerà l'emergenza, che si aggiunge al lago di percolato che da anni staziona nella discarica. Il 24 ottobre scorso è stata scoperta una montagna di terra piena di rame, arsenico, piombo, vanadio e zinco. Aperta un'inchiesta a carico di ignoti.

EMERGENZA RIFIUTI
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PALERMO – Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, in Procura. Negli uffici del palazzo di giustizia si discute dell’emergenza Bellolampo. Il 24 ottobre scorso una montagna di terra piena di rame, arsenico, piombo, vanadio e zinco è stata scoperta nell’area dell’ex poligono della discarica palermitana. Rifiuti pericolosi che hanno già inquinato il torrente Celona. I magistrati hanno affidato l’area al sindaco e stamani Leoluca Orlando si è presentato in Procura per fare il punto della situazione e capire come disinnescare la nuova bomba ecologica che si aggiunge all’enorme lago di percolato che ormai da anni staziona nella discarica.

Il procuratore aggiunto Leonardo Agueci e il sostituto Geri Ferrara hanno ordinato il sequestro d’urgenza dell’area dell’ex poligono militare adiacente all’impianto dove vengono smaltiti i rifiuti della città. L’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, ha analizzato i campioni della terra utilizzata per la realizzazione della quinta vasca. Ne è venuto fuori un quadro disastroso. Solo per fare qualche esempio: la concentrazione di rame supera di 30 volte i limiti previsti dalla legge, il piombo di 7 volte, l’antimonio addirittura di 500 volte. Ce n’è abbastanza per decretare lo stato d’emergenza. Il dato ancora più preoccupante è che le piogge hanno provocato la contaminazione del torrente Celona le cui acque, senza alcun trattamento, finiscono in mare.

E’ stata aperta un’inchiesta, al momento a carico di ignoti. Sono, stati, però individuati gli enti a cui è stato sollecitato in passato un intervento e che potrebbero essere chiamati a rispondere della nuova emergenza ambientale: il ministero della Difesa, vecchio proprietario dell’Area, la società Pea che avrebbe dovuto costruire il termovalorizzatore, e l’Amia.

Il provvedimento della magistratura ha incaricato il sindaco per rimediare alla situazione di inquinamento. E a Palazzo delle Aquile si sono messi subito al lavoro. Orlando ha delegato il segretario generale Giuseppe Sacco. Sarà lui a seguire la vicenda e stamani ha fornito ai magistrati i primi risultati.

“Il Comune ha costituito un gruppo di lavoro – ha spiegato  il primo cittadino – composto da tre tecnici ed ha convocato, martedì scorso, un incontro con tutti i soggetti istituzionali coinvolti (Amia, Arpa, Asp Protezione civile, Commissario per l’emergenza rifiuti) per individuare i passi da compiere sia nell’immediato che per la soluzione definitiva”.

Il primo intervento di emergenza, che il sindaco ha dato mandato all’Amia di compiere in tempi brevissimi, prevede la copertura con teloni dell’area interessata e la realizzazione di una trincea di canalette di scolo che impediscano che le piogge contribuiscano ad un ulteriore diffusione delle sostanze inquinanti.

“Successivamente, entro un mese, sarà fatto il piano di messa in sicurezza d’emergenza – ha proseguito Orlando –  che prevederà la rimozione di circa 45 cm di terreno su tutta l’area. Per questi interventi, ha dato la propria disponibilità ad intervenire il commissario per l’emergenza rifiuti, sottolineando però la necessità della copertura finanziaria. Per quest’ultima, il Comune ha dato garanzie di intervento con fondi propri, con eventuale rivalsa sui responsabili dell’inquinamento”. Come dire, il Comune anticipa i soldi che si farà restituire da chi ha provocato il danno.

Nel corso dell’incontro in Procura, infine, Orlando ha informato i magistrati della sua intensione, una volta che il Comune tornerà ad avere la responsabilità ed il controllo sull’operato dell’Amia (il riferimento è all’udienza fallimentare fissata per lunedì 6 novembre), di chiedere di essere ascoltato “per affrontare i temi legati ai diversi procedimenti in corso relativi alla precedente amministrazione, in cui il Comune è parte civile”.


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