PALERMO – Bellolampo va in tilt e Palermo piomba nella (ennesima) emergenza rifiuti. Già dalla notte tra giovedì e venerdì la Rap, la società partecipata che si occupa della raccolta dell’immondizia, viaggia col freno a mano tirato garantendo solo gli itinerari che comprendono scuole, ospedali, caserme e particolari uffici pubblici, il che significa che il servizio non è formalmente interrotto ma poco ci manca. La decisione è arrivata nella tarda serata di giovedì, dopo il confronto di questo pomeriggio tra i vertici della Rap e il dipartimento regionale ai Rifiuti: con la chiusura della discarica di Alcamo, il capoluogo siciliano non sa dove portare la sua immondizia e al momento non sembrano esserci spiragli.
Una situazione che è precipitata anche perché il piazzale di Bellolampo è nuovamente saturo, con la differenza che stavolta a essere messa a rischio è perfino la sicurezza dei lavoratori: da qui la scelta di fermare tutto, almeno fino a quando non ci saranno novità. “Non stiamo fermando la raccolta, ma ci saranno molti rallentamenti – spiega a Livesicilia il presidente di Rap Giuseppe Norata – Riempiremo i compattatori, siamo consapevoli che abbiamo delle difficoltà”.
Alcamo chiude, raccolta in tilt
Molti itinerari salteranno e i compattatori saranno riempiti fino al limite, ma non potranno scaricare alcunché; di pomeriggio si farà una nuova verifica e si capirà se si va o meno verso il blocco. Una crisi che nasce anche dalla chiusura della discarica di Alcamo, decisa dalla Regione una decina di giorni fa togliendo a Palermo il sito in cui si scaricavano almeno 250 tonnellate al giorno. La speranza è che Alcamo possa riaprire a breve, anche se le previsioni parlano di almeno 15-20 giorni. “Anche Oikos si deve fermare e non siamo riusciti a ottenere spazi altrove, se non a Gela dove solo domenica, una tantum, potremo portare 200 tonnellate – continua Norata – Purtroppo sta accadendo quello che paventavamo tre mesi fa, quando ci davano degli allarmisti”.
Immondizia in aumento
Le 25 mila tonnellate autorizzate recentemente dalla Regione si sono quasi esaurite, anche perché a Palermo si produce più immondizia: da quando nei comuni limitrofi la raccolta si è fermata, sempre per lo stop di Alcamo, a Palermo è aumentato il fenomeno dei “pendolari” dei rifiuti con il capoluogo che è passato da 850 a 1.150 tonnellate al giorno di indifferenziato, ben 200 in più. La Rap spera che Trapani servizi possa accogliere altre 50 tonnellate, oltre a quelle attuali, e si intravede qualche spiraglio anche su Enna. “Il sistema regionale è ormai al collasso – dice l’assessore comunale all’Ambiente Sergio Marino – Ci auguriamo che la Rap possa scongiurare il blocco, anche se ci rendiamo conto della situazione”.
Rap punta sugli impianti mobili
Bellolampo lavorerà a pieno regime su tre turni, per provare a smaltire il più possibile, ma domani mattina ci sarà un nuovo vertice in Regione: nelle more che Alcamo riapra i cancelli, la Rap chiederà di accelerare sull’autorizzazione all’impianto mobile di tritovagliatura, la cui ordinanza è scaduta da una ventina di giorni ma che lavora 450 tonnellate al giorno, e di autorizzare un tritovagliatore mobile supplementare che si aggiunga al Tmb che già tratta 500-600 tonnellate. Rattoppi per rendere più veloce la lavorazione dei rifiuti, ma che rischiano di rappresentare una goccia nel mare.