Diocesi di Palermo, Lorefice nomina i nuovi vicari NOMI - Live Sicilia

Diocesi di Palermo, Lorefice nomina i nuovi vicari NOMI

Rimarranno in carica per i prossimi 5 anni

PALERMO – L’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice ha nominato i nuovi Vicari Episcopali, sia territoriali che della Vita Consacrata, che rimarranno in carica per i prossimi 5 anni. si tratta del parroco della Parrocchia Maria SS. Mediatrice, Don Giuseppe Sunseri cui è data la responsabilità del primo vicariato, di P. Adriano Titone Omi, parroco della Parrocchia S. Nicolò da Tolentino, a capo del secondo vicariato. Al terzo vicariato va il Direttore dell’Ufficio Pastorale Diocesano Don Giuseppe Vagnarelli. Al quarto vicariato va Don Silvio Sgrò, rettore del Seminario Arcivescovile. Don Fabrizio Moscato, parroco della Parrocchia S. Agata in Villabate, sarà responsabile del quinto vicariato mentre il sesto vicariato è stato affidato a Don Filippo Custode, parroco della Parrocchia Santo Sepolcro in Bagheria. Infine il vicariato per la vita Consacrata è stato affidato al parroco della Parrocchia S. Antonio di Padova (Palermo), Fra Gaetano Morreale Ofm.

Essi succedono a Don Benedetto Genualdi, Don Leoluca Pasqua, Don Carmelo Vicari, Don Alerio Montalbano, Don Antonio Mancuso, Don Lillo D’Ugo e Fra Enzo Marchese.

“A loro – afferma l’arcivescovo di Palermo – desidero esprimere pubblicamente e con grande affetto il mio più sincero ringraziamento per l’impegno e la dedizione che hanno profuso nell’esercizio del delicato servizio che hanno svolto con amore e talora anche con personale sacrificio. Va da sé che questo – aggiunge Lorefice -, come ogni cambiamento, non è fine a se stesso ma deve contribuire a dare quasi nuova linfa e rinnovato impulso alla vita dei Vicariati e, dunque, a tutta quanta la Chiesa palermitana.
È per questo che, nell’augurare ai nuovi Vicari un fecondo servizio, chiedo a loro, come anche a tutti voi, fratelli e sorelle, presbiteri e diaconi, consacrati e consacrate, laici e laiche, un “supplemento” di preghiera e di impegno sinodale perché – chiude il vescovo – appaia sempre più il vero volto della Chiesa in questo travagliato ma promettente tempo della storia che stiamo vivendo”.


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