Occupato l'Hotel Patria, chiuso da anni| perché manca la scala antincendio - Live Sicilia

Occupato l’Hotel Patria, chiuso da anni| perché manca la scala antincendio

PALERMO. Replicano Ersu e Iacp
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L’Hotel Patria, storico edificio nel cuore della Kalsa, è stato occupato questa mattina dai militanti dei Giovani Comunisti e di Rifondazione Comunista. Un gesto simbolico, che durerà un solo giorno, per concentrare l’attenzione su uno stabile da anni in disuso che appartiene all’Università degli Studi di Palermo.

“È un’azione fatta per restituire dei posti letto agli studenti universitari – ha detto Cecilia Giordano, segretario del circolo Vella – perché sono più di più di 1100 gli studenti ritenuti idonei dall’Ersu (Ente Regionale per il Diritto allo Studio, ndr) e che rientrano in graduatoria, ma che non possono usufruire del diritto al posto letto gratuito perché non ci sono i posti sufficienti”.

La Giordano spiega che “nel 2009 l’immobile è stato ristrutturato per conto dell’Università di Palermo dall’Iacp, l’Istituto Autonomo Case Popolari. L’ingegnere Umberto Di Cristina ha progettato il restauro dello stabile dimenticando di costruire la scala di accesso al primo piano come scala antincendio. Questo stabile non si può aprire perché c’è un contenzioso con gli inquilini del primo piano che non ne vogliono la costruzione”. “Si sono spesi circa duecentomila euro per gli arredi e adesso questa struttura è in totale abbandono”, ha denunciato Paolo Toro dei Giovani Comunisti: “Si tratta sicuramente – ha detto Toro – di un caso drammatico di spreco di risorse pubbliche”.

Intanto nel pomeriggio, a seguito di un’assemblea pubblica, partirà una raccolta di firme che sarà presentata all’Iacp e al rettore Roberto Lagalla. “Se la situazione non si dovesse sbloccare, abbiamo intenzione di presentare un esposto alla magistratura. Noi vogliamo l’Hotel Patria aperto, come tante altre strutture del centro storico. La palestra comunale della Maggione è stata ristrutturata tre volte e – ha concluso la Giordano – ad oggi è ancora chiusa”.

La replica dell’Ersu
“L’Ufficio Stampa dell’Ersu – in merito alle notizie relative al mancato utilizzo dell’Hotel Patria -precisa che, sin dal momento della temporanea consegna in uso gratuito dell’immobile da parte dello Iacp, ha manifestato la necessità di provvedere ai lavori che ne rendessero possibile la fruizione quale casa dello studente. L’Università e l’Ersu si sono prodigate per adeguare l’immobile alle prescrizioni di legge ma si sono dovute scontrare con alcuni condòmini privati con i quali è nato un contenzioso giudiziario il cui esito sarà definito nei prossimi giorni dalla Corte di Cassazione. L’Ersu aveva anche provveduto all’acquisto dei mobili per destinarlo all’immediata fruizione, ma le lungaggini determinate dal contenzioso giudiziario hanno indotto l’ente a utilizzare la fornitura stessa per un altro immobile che nel frattempo è stato inaugurato: il pensionato SS. Nunziata in piazza Casa Professa che ospita 75 studenti e quattro sale studio frequentate giornalmente da circa 200 studenti dell’adiacente Facoltà di giurisprudenza.

Per giorno 27 febbraio 2012 era stata, comunque, già fissata un’ulteriore conferenza di servizio tra Ersu, Università e IACP che si dovrebbe occupare dell’esecuzione dei lavori necessari per l’adeguamento richiesto alle scale di accesso e che sono al centro del contenzioso e che sono necessarie per rendere agibile e utilizzabile l’immobile come struttura alberghiera. Grazie alla Convenzione esistente tra Università di Palermo, Ersu e IACP, in questi ultimi sei anni, sono state aperte già quattro strutture per un totale di 330 nuovi posti letto fruiti dagli studenti universitari. Gli immobili ristrutturati e destinati a edilizia residenziale universitaria si trovano tutti nel centro storico di Palermo: SS. Nunziata, Biscottari, Schiavuzzo e Casa del Goliardo”.

La replica dello Iacp
“Nell’appalto gestito dallo IACP non si è potuto intervenire sulle scale di accesso, per le ragioni di seguito esposte: 1. lo scalone di accesso dal piano terra al primo piano, di proprietà condominiale, risulta in condizioni precarie pertanto i lavori di consolidamento potevano essere realizzati, o con il consenso e partecipazione alle spese, ciascuno per la propria parte, di tutti i proprietari, o con un intervento urgente, ai sensi dell’ari 1134 del c.c. dall’Università degli Studi di Palermo, nella qualità di proprietario e condomino di maggioranza – si ricorda che la Regione aveva già ridotto il finanziamento del progetto, in ragione degli interventi sulle parti comuni (tetti, pluviali prospetti ecc);

2. Durante i lavori non si è potuta completare la scala di emergenza poiché era ed è in corso un contenzioso per usucapione instaurato nei confronti dell’Amministrazione universitaria da soggetti che rivendicano la proprietà dei locali di accesso alla scala. Malgrado queste problematiche non siano ascrivibili all’IACP, quest’ultimo ha partecipato alle numerose riunioni dando la piena disponibilità a contribuire per gli aspetti tecnici.


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