Oda, occupato arcivescovado |La digos fa sgomberare - Live Sicilia

Oda, occupato arcivescovado |La digos fa sgomberare

Il presidio dei lavoratori dell'Opera Diocesana di Assistenza organizzato dall'Unione Sindacato di Base è arrivato al suo trentacinquesimo giorno. Nonostante infatti le promesse di pagamento degli stipendi arretrati questa mattina è scattata l'occupazione, durata però solo tre ore visto l'intervento delle forze dell'ordine. (Foto S. Vanella)

Presidio Oda (Foto Siana Vanella)

CATANIA – La notizia arrivata ieri sull’impegno a pagare gli stipendi non ha fatto desistere i lavoratori dell’Oda che con il supporto dell’Unione Sindacale di Base questa mattina hanno occupato l’arcivescovado. Una protesta che è durata poco, infatti, l’intervento della Digos ha fatto sgomberare i manifestanti che, però, hanno continuato a presidiare via Vittorio Emanuele. Pugno di ferro quello di Corrado Tabbita Siena, dell’USB, nei confronti di questa situazione che vede i lavoratori da tre mesi senza stipendio.

Ai trionfalismi della Cgil, della Uil e della Cisl oggi è arrivata addirittura l’occupazione del cortile della sede della diocesi di Catania da parte degli operatori che hanno aderito alle iniziative dell’Unione Sindacale di Base. Tre ore tra le mura dell’arcivescovado dove non sono mancate le tensioni. Solo ieri Corrado Tabbita Siena aveva dichiarato: “La situazione è gravissima e insostenibile. I lavoratori non hanno nemmeno i soldi per la benzina. Abbiamo più volte chiesto un riscontro alla Regione senza ottenere nessuna risposta”. Oggi sono tornati a bussare ma le vaghe risposte non sono piaciute.

Presidio davanti all'Arcivescovado (foto Siana Vanella)

In via Galermo, ieri mattina,  c’è stata una partecipazione in massa alla manifestazione organizzata dalle forze confederali.  I lavoratori dell’Opera diocesana di Assistenza hanno avuto anche buone notizie: “I vertici dell’Oda si sono impegnati per iscritto – hanno affermato a termine dell’incontro i sindacalisti –  a pagare la prossima settimana due dei tre stipendi arretrati, avendo ottenuto da una banca l’anticipazione dei crediti che l’ente assistenziale vanta con l’Azienda sanitaria provinciale. L’Oda ritiene anche di poter garantire a breve l’erogazione della terza mensilità arretrata”. Promesse però che non bastano ai lavoratori che da 35 giorni presidiano via Vittorio Emanuele. Quello che vogliono è un tavolo di concertazione che dia risposte certe in merito al pagamento dei debiti dell’Oda che ammonta a 50 milioni di euro.

“Ancora una una volta – ha dichiarato Corrado Tabbita Siena dell’Unione Sindacale di Base –  non si riesce o non si vuole mandare un messaggio chiaro in termini di certezza ai lavoratori. Vengono realizzati riunioni con il personale che hanno l’unico scopo di complicare le cose anziché tranquillizzare i lavoratori sui pagamenti non ricevuti e sul loro futuro occupazionale. A poco servono gli “ alti toni “ di alcuni che strombazano notizie prive di fondamento che magari vorrebbero far ritrovarte una “ serenità “ poco aderente alla realtà di sacrifici e di stenti subiti da chi continua a prestare la propria opera con professionalità e generosità a chi vive nella sofferenza e nel disagio”.

Nei prossimi giorni è stato promesso sarà convocato un consiglio d’amministrazione straordinario dell’ente a cui parteciperà anche il vescovo.


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