Eni comunica che le forniture di gas russo all’Italia attraverso il Tarvisio saranno oggi “a zero”. “Gazprom ha comunicato che non è in grado di confermare i volumi di gas richiesti per oggi, considerato che non è possibile fornire gas attraverso l’Austria”.
Un portavoce dell’azienda italiana precisa che si sta “lavorando per verificare con Gazprom se sia possibile
riattivare i flussi verso l’Italia”.
Intanto, per l’Agenzia finlandese per l’ambiente, il bacino dove è stata rilevata la prima perdita dal gasdotto è la più importante discarica di armi chimiche nel Mar Baltico. Robot di manutenzione potrebbero – secondo esperti citati dal Guardian – aver piazzato le bombe.
Fonti di intelligence citate dalla rivista tedesca Spiegel ritengono che siano stati usati 500 chili di tritolo.
Kiev denuncia attacchi russi a Odessa, Mykolaiv e a Kharkiv dove venti civili, tra cui 10 bambini, sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco mentre erano in auto tentando di lasciare la zona.
Robot di manutenzione di cui è dotata solo Gazprom e conservati in un deposito vicino la stazione di partenza del gasdotto sulla costa russa che tra l’altro è zona militare altamente controllata. I russi stavolta sono stati presi con le mani nel sacco e non so cosa potranno inventarsi per poterla come sempre scaricare sugli USA che al pari di Ucraina ed Unione Europea sono anch’essi vittima della cattiveria dello zar.
Viktor Orbán in Ungheria ha indetto un referendum popolare che riguarda il SI o il NO alle sanzioni verso la Russia, noi che facciamo tante elezioni, tanti referendum etc, in questo stato “democratico” non è stato proposto da nessuna forza politica Il Referendum del SI o il NO alle sanzioni alla Russia, considerando che questo è un argomento che interessa tutti i cittadini italiani sul come gestire la situazioni e non lasciare la decisione solo ad un manipolo di politicanti.