La notizia della scomparsa di don Maurizio Francoforte mi ha profondamente toccato. È difficile trovare le parole per descrivere una perdita così grande, ma i ricordi e l’amore che ha lasciato in chi lo ha conosciuto parlano per lui. Don Maurizio non era solo un parroco, ma un padre accogliente, una guida silenziosa e costante, capace di vedere il meglio in ognuno e di spronare chiunque a crederci davvero. Il suo sorriso, la sua voce che trasmetteva calore e fermezza, la sua presenza sempre pronta a dare conforto rimarranno impressi nei cuori di chi ha avuto il dono di incrociare il suo cammino. Penso ai giovani che seguiva con passione, ai sogni che aiutava a coltivare, alle famiglie che accompagnava con delicatezza. Il suo amore per Brancaccio e il desiderio di riscatto erano il segno tangibile di una fede che si faceva concreta, che scendeva nelle strade, che sapeva sporcarsi le mani. E quel bastone di Fratel Biagio, che ha voluto accanto a sé anche nel momento dell’addio, sembra raccontare meglio di ogni parola il suo cammino: saldo, instancabile, ricco di speranza. Don Maurizio era un dono per tutti noi, un esempio luminoso di cosa significhi vivere per gli altri. E anche ora, nel dolore della sua assenza, so che il suo insegnamento e il suo amore continueranno a guidare e ispirare molti.
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Gli ultimi commenti su LiveSicilia
La storia è sempre la stessa...
Palermo città sempre più violenta ..
Palermitano al volante pericolo costante.
Speriamo non li rigetti...
€ 50 ?
hanno pagato due pizze l bar.
Ragionissima ,condivido,ma questa è la sanzione prevista.
50 € ?? Sicuramente saranno andati in fallimento con una multa così pesante. Ci penseranno dieci volte prima di reiterare lo stesso reato!
Controllate pure i parcheggiatori abusivi ….o non li vedete ?
Ma chi multa l’amministrazione comunale per cestini stracolmi e strade non spazzate? Cimiteri al collasso e casse comunali prosciugate? Perché Giambrone non va a verificare le innumerevoli inadempienze degli operatori ecologici invece di mortificare i cittadini palermitani, che pure hanno le loro colpe ma che non sono gravi quanto quelle di Orlando e Giambrone.