PALERMO – Stava seguendo una terapia a base di psicofarmaci Alessandro Porretto, il 36enne ucciso a coltellate nella zona di Acqua dei Corsari a Palermo. Secondo i primi accertamenti la vittima, che soffriva di schizofrenia non aveva mai avuto comportamenti violenti, il 24 aprile non si é presentato alla consueta visita al Policlinico, l’ospedale presso il quale era in cura.
I medici hanno allora avvertito i parenti che hanno denunciato la scomparsa del familiare che, spesso, si allontanava da casa per lunghi periodi. La morte, secondo il medico legale, risalirebbe ad uno o due giorni fa. I carabinieri stanno interrogando i parenti di Porretto e le persone che occupano abusivamente alcune case fatiscenti vicine al Teatro del Sole, il luogo in cui il corpo è stato ritrovato.
Un contributo alle indagini potrebbe arrivare anche dalle videocamere localizzate all’esterno di un bar che si trova a poca distanza dal luogo del delitto. La zona è frequentata, però, da numerose coppiette, quindi potrebbe essere difficile avere delle indicazioni precise sull’assassino dall’analisi delle immagini.
Il cadavere di Porretto è stato trovato vicino al bar del Bivio, in via Messina Marine, con numerose ferite da arma da taglio e il cranio fracassato. L’uomo con problemi mentali è quello di cui i familiari, pochi giorni fa, hanno denunciato la scomparsa.
L’assassino, dopo l’omicidio, avrebbe infierito sul corpo a colpi di pietra, spaccando la faccia della vittima resa irriconoscibile. A chiamare i carabinieri è stato un pescatore: il cadavere era riverso a terra in una stradina nella zona di Acqua dei Corsari in cui vengono buttati gli scarti del pesce. L’indagine è coordinata dal pm Geri Ferrara.