PALERMO – “Stamattina, a cento metri da dove abito, hanno ucciso un uomo a colpi di pistola. Non so niente di perché e per che cosa, non è il mio primo e nemmeno secondo pensiero. Solo che mi ha fatto effetto sentire i colpi, distintamente, uno due tre quattro”. Lo scrive su Facebook l’attivista Luca Casarini, riguardo all’omicidio avvenuto questa mattina, a Palermo, nei pressi di piazza Principe di Camporeale.
Casarini: “Quei colpi…”
“Ho pensato subito che fosse una pistola che stava sparando. Eppure qui, da queste parti, di botti è un continuo – aggiunge -. Che sia per un compleanno, un matrimonio o un detenuto liberato, o perché è arrivata la merce, qua è un continuo. Eppure quei colpi li ho riconosciuti subito. Seri, secchi, distanziati solo dal tempo che ci mette l’indice a premere di nuovo”.
E ancora, tornando con la mente a quei frangenti: “Sentivo che erano colpi dritti, sparati da un metro da terra, non come quelli dei fuochi che esplodono in alto – ricorda -. ‘Qualcuno si è fatto male’ ho pensato, e ci è voluto poco per capire che avevo ragione: un quarto d’ora, e l’elicottero volteggiava così vicino alle case che i vasi di fiori del vicino sono volati. Quei colpi secchi mi hanno ricordato quella volta che li ho sentiti così vicini, cento metri, a Ramallah. Dal cancello dell’ospedale dove facevamo da scudi umani, l’unico rimasto in piedi, all’angolo della strada erano cento metri. Li ho sentiti secchi, tre, uno dietro l’altro, anche quella volta”.

