CATANIA. Sono loro, Michael e Ninni Sanfilippo, gli assassini rei confessi, oggi pentiti e al tempo stesso imputati, i principali testimoni dell’accusa al processo che vede alla sbarra, oltre a loro due, pure i presunti mandanti dell’omicidio di Vincenzo Timonieri, il ventiseienne di San Cristoforo ammazzato nel febbraio del 2021 e il cui cadavere fu seppellito in una duna di Vaccarizzo. Dopo aver portato gli investigatori a rinvenire il corpo della vittima, nel giugno di due anni fa, adesso è arrivata l’ora della verità, il momento in cui dovranno salire sul banco dei testimoni, raccontare ciò che hanno fatto e spiegare chi fu a dare l’ordine.
È entrato nel vivo il processo a carico di Natale Nizza, figlio di Giovanni detto ‘banana’, ritenuto uno dei capi della mafia di San Cristoforo, e Sam Privitera, che la famiglia Nizza avrebbe incaricato di gestire gli “affari” nel popoloso quartiere di Librino, ritenuti i mandanti dell’omicidio, e dei già citati esecutori materiali rei confessi. La deposizione degli assassini pentiti è in programma il prossimo 3 aprile, dinanzi ai giudici della Corte d’Assise di Catania. Nizza è difeso dagli avvocati Marco Tringali e Salvatore Pace, Privitera dagli avvocati Andrea Gianninò e Salvatore Catania Milluzzo.
Sarà il momento cruciale del dibattiment, ma ovviamente solo a patto che prima di questa data vengano depositati tutti i verbali dei due assassini, ovvero Michael e Ninni Sanfilippo; altrimenti le deposizioni potrebbero slittare. La vittima, secondo i collaboratori di giustizia, sarebbe stata portata nel luogo del seppellimento con la scusa di prendere delle armi. Il movente, invece, sarebbe legato alle ambizioni di Timonieri, che avrebbe avuto l’intenzione di mettersi in proprio, di approfittare dei propri personalissimi fornitori di droga napoletani e spacciare senza rispondere più al clan Nizza.
Un progetto che ovviamente non poteva andare giù ai responsabili della cosca, i quali per questo avrebbero deciso di ordinarne l’assassinio. L’accusa si basa sulle indagini coordinate dai pm Lina Trovato, Rocco Liguori e Alessandro Sorrentino. E alla scorsa udienza hanno deposto i pentiti Salvatore Scavone e Silvio Corra. Scavone è il collaboratore di giustizia, ex reggente del clan Nizza, che ha raccontato di aver sentito confessare di aver ordinato il delitto a Natalino Nizza. Nel suo caso sono state acquisiti i verbali e alla scorsa udienza sono state poste solo domande a chiarimento.