PALERMO – “Orlando ha distrutto questa città, serve un sindaco in grado di ricostruirla. Il prossimo sindaco? Sarà di centrodestra e la Lega arriverà a doppia cifra”. Parola di Igor Gelarda, capogruppo dei salviniani a Palazzo delle Aquile e responsabile regionale dei dipartimenti del nuovo Carroccio, protagonista dell’intervista settimanale di Livesicilia sulle elezioni di Palermo 2022.
Chi sarà il prossimo sindaco di Palermo?
“E’ ancora prematuro fare nomi, ma possiamo delinearne un identikit: sarà sicuramente di centrodestra, perché i palermitani si sono stancati di Orlando e del suo modo di fare politica, e dovendo ricostruire questa città avrà bisogno di raccogliere consensi trasversali che vadano oltre la sua coalizione. Una persona che, una volta eletta, cerchi la collaborazione di tutti, anche di chi non l’ha votato. Il sistema Orlando ha fallito, ne è cosciente pure il sindaco in carica: ha metaforicamente distrutto questa città”.
Non le sembra di essere troppo severo?
“Negli ultimi sette, otto anni è così. Nessuno mette in dubbio che negli anni Novanta Orlando si sia avvalso di un movimento di opinione che ha preso piede in una città dilaniata dalla criminalità, divenendo simbolo di un tentativo di riscatto. Ma quel tentativo non è riuscito perché la legalità serve, ma da sola non basta: alcune cose sono state fatte perché era una stagione da ‘vacche grasse’, molte, troppe altre volte no”.
Cosa rimprovera al sindaco?
“Questa è una città che vive di emergenze: gli allagamenti, le buche, le bare abbandonate, le pratiche bloccate al Suap… Non è una città normale, c’è una totale assenza di programmazione e la cosa è così radicata che ormai ci siamo abituati. I piani triennali delle opere pubbliche sono libri delle favole, ma Orlando continua a vendere un brand che non c’è: mentre la città decade, lui pubblicizza una Palermo che vede soltanto lui”.
E cosa dovrà fare il prossimo primo cittadino?
“Noi lavoriamo al dopo Orlando già da due anni: sarà al contempo un momento gioioso e difficile. Gioioso perché finalmente ci libereremo di una non-politica che ci ha perseguitato, a intermittenza, dal 1985, difficile perché ricostruire Palermo, specie dopo questa sindacatura, non sarà facile. Dovremo riportare la normalità, far tornare questa città a risalire le classifiche nazionali di qualità della vita in fondo alle quali Orlando ci ha relegato”.
Nel 2022 la Lega correrà col centrodestra?
“Ci auguriamo che il centrodestra corra compatto, bisogna vincere e ricostruire”.
Parliamo del centrodestra che arriva a Forza Italia o immagina anche un’apertura ai moderati che oggi sostengono Orlando?
“Partiamo da un centrodestra tradizionale che può avere punti di contatto con realtà civiche, sulla scia di ciò che ha detto Salvini. Se poi ci saranno convergenze su programmi e progetti da parte di chi oggi sostiene Orlando ma è pronto a a un ‘pentimento’ vero e a cambiare idea… chi vuole salvare la città è benvenuto”.
Come vede la Lega a Palermo?
“Molto bene, lavoriamo da due anni con passione e la gente ce lo riconosce. Ad oggi abbiamo tre consiglieri comunali e sette di circoscrizione, siamo la squadra più numerosa delle medie e grandi città del Centro e del Sud”.
Quindi nel 2022 ci sarà anche la lista della Lega?
“Certo e sarà competitiva, con persone preparate, competenti e radicate nel territorio: non solo professionisti, ma anche commercianti, studenti universitari, persone che conoscono la città. In tanti si stanno avvicinando a noi, a breve avremo anche i gruppi tematici. Vedrete, raggiungeremo la doppia cifra”.
Avete già iniziato a parlare con gli alleati del candidato sindaco?
“C’è uno scenario nazionale molto liquido, ci sono le prossime Amministrative e quindi il processo deve ancora iniziare. La Lega farà la sua proposta, vedremo quale sarà la sintesi”.
Andiamo ai programmi: il centrodestra abolirà la Ztl?
“Ma il problema non è la Ztl in sé, che c’è in molte città europee; il punto è che dovrebbe servire a far diminuire traffico e inquinamento e invece non ci riesce. Bisogna ripensare il provvedimento partendo dal confronto con i residenti e i commercianti, con un’impostazione più pragmatica e meno fumosa: meno nastri da tagliare e più dialogo col territorio”.
Quali saranno i temi centrali della campagna elettorale?
“Bisogna tornare a realizzare le grandi opere pubbliche: il nuovo mercato ortofrutticolo a Bonagia, il nuovo cimitero, il nuovo canile, le opere fognarie e gli impianti di illuminazione. Ma bisogna lavorare anche alla mobilità, evitando gli interventi imposti dall’alto, e ai servizi che offriamo, dalle scuole agli impianti sportivi, passando per le strade sporche e una razionalizzazione delle partecipate. Dobbiamo investire sulla sicurezza, con nuove telecamere che consentano a tutti di passeggiare la sera tranquillamente, e serve anche un’attenzione particolare alle famiglie, ai bambini e ai disabili. Tutte cose che oggi mancano”.
Orlando parla sempre di una Palermo “città dell’accoglienza”… col centrodestra cambierà?
“Il nostro modello sarà diametralmente opposto a quello di Orlando: Palermo diventerà veramente la città dell’accoglienza, non solo a parole e non solo per chi viene da fuori. Palermo dovrà diventare accogliente finalmente anche per i palermitani, nel pieno rispetto di tutti”.