Orlando striglia il suo Mov139| e dice sì alla linea del dialogo - Live Sicilia

Orlando striglia il suo Mov139| e dice sì alla linea del dialogo

Il sindaco si dice pronto a dialogare con tutti i partiti di Sala delle Lapidi e delega al vice Lapiana i rapporti con il consiglio comunale.

VERTICE A VILLA NISCEMI
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PALERMO – Il suo partito è Palermo e per questo è pronto a dialogare con tutti i consiglieri di Sala delle Lapidi, al di là del loro colore politico. Piaccia oppure no. Potrebbe essere questa la sintesi dell’ora di colloquio, tenutasi a villa Niscemi, tra il sindaco Orlando e il suo Mov139. Anzi, più che colloquio un monologo visto che, in quasi sessanta minuti, ha parlato praticamente solo il primo cittadino. Qualcuno dei presenti la definisce una comunicazione, qualcun altro arriva a parlare di un avvertimento: al sindaco non interessano le beghe interne al gruppo, né i piccoli scontri d’Aula. L’obiettivo è portare a casa il risultato con il contributo di chi ci sta, opposizioni comprese. E proprio alle minoranze il sindaco ribadirà il concetto in un incontro che si terrà nei prossimi giorni.

Un esito imprevisto, dato che in molti si aspettavano un confronto franco e aperto con il sindaco che però ha frenato sul nascere qualunque dibattito. E il capogruppo? Una questione interna al gruppo consiliare, nella quale il sindaco non vuole entrare: saranno i consiglieri a poter decidere se confermare Aurelio Scavone o preferirgli qualcun altro. Pochi gli assenti, peraltro tutti giustificati, e molta la delusione in chi in questi giorni aveva spinto per un braccio di ferro con le opposizioni nel tentativo di affermare l’autonomia del Mov139 che oggi, più che mai, si riscopre non solo fragile ma addirittura non indispensabile al progetto del sindaco che evidentemente ha orizzonti assai più ampi.

Unica sorpresa la nomina del vicesindaco Cesare Lapiana a delegato per il consiglio comunale, una sorta di filtro tra la giunta e l’Aula a cui toccherà il compito di smussare le frizioni e trovare la giusta sintesi nei momenti più difficili. “Il sindaco è stato molto chiaro – dice uno dei presenti – ci ha detto apertamente che la sua maggioranza è Palermo e che non ha bisogno dei singoli consiglieri che vogliono creare problemi: fare il sindaco per lui è un impegno gravoso e se qualcuno vuol mettergli i bastoni tra le ruote è pronto anche a dimettersi. Tanto non sarà lui ad avere problemi per la rielezione”.

Insomma, a conti fatti Orlando premia la linea dialogante dell’omonimo presidente e dà una sferzata a chi invece chiedeva barricate e regolamenti di conti con il centrodestra. Ora la prova del nove sarà la prossima seduta d’Aula, nella quale si testerà la compattezza della maggioranza.

 


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