SIRACUSA – Non ci sono alternative, né possibilità di appello: domani sera, a Palermo, alle ore 19.30, l’Ortigia dovrà conquistare i tre punti per rimandare ogni verdetto all’eventuale gara 3, che si giocherebbe a Siracusa sabato prossimo. Gli uomini di Piccardo vogliono provare a fare l’impresa e a riscattare la sconfitta di misura subita pochi giorni fa davanti al proprio pubblico. Non sarà facile, perché il Telimar è una squadra ostica e di pari livello e perché i biancoverdi non possono disporre di Gallo e forse nemmeno di Vidovic (ancora dolorante alla costola e comunque a mezzo servizio qualora stringesse i denti e facesse parte dei 13).
La bella prestazione dell’Ortigia in gara 1 permette di sperare, perché la sensazione è che, con un pizzico di fortuna e precisione in più e con qualche espulsione in meno, i biancoverdi avrebbero potuto portare a casa la vittoria. Non c’è più tempo, però, per recriminare. Adesso c’è solo da lavorare, limare gli ultimi dettagli e lasciare che il campo parli, sperando in una bella partita di pallanuoto e, magari, regalandosi un’altra opportunità di giocare davanti al meraviglioso pubblico che, sabato scorso, ha riempito la tribuna della “Paolo Caldarella”.
PICCARDO
Alla vigilia, Stefano Piccardo, coach dell’Ortigia, sottolinea la difficoltà del match e l’equilibrio che ha contraddistinto le ultime sfide con i palermitani: “Credo che, a differenza di quella con il Quinto, questa sia una serie tra due squadre che si conoscono molto bene. Se andiamo a vedere i risultati dei match precedenti, sono sempre stati caratterizzati da uno scarto ridotto: o perdiamo di pochi gol o vinciamo con pochi gol di scarto. Forse uno o due al massimo. Questo indica che c’è molto equilibrio. Devo dire che mi dispiace non poterli affrontare al completo, ma penso che, al di là delle assenze, gara 2 sarà l’ennesimo momento importante, di grande crescita per noi”.
“Le situazioni di inferiorità o superiorità numerica – continua Piccardo – saranno fondamentali per l’esito della partita. Bisogna andare a Palermo e cercare di giocare un’ottima partita, ben sapendo quali sono le loro armi. Hanno tre stranieri di assoluto livello, il centroboa e il secondo portiere della nazionale, oltre a dei giovani interessanti. Sarà una gara molto intensa. Noi dobbiamo cercare di stare dentro il ritmo della partita per tutti e quattro i tempi, com’è stato qua, a Siracusa. Dovremo fare questo, indipendentemente da quello che sarà il risultato”.
TEMPESTI
In partite come queste, decisive e senza appello, serve tutta l’esperienza di chi, come Stefano Tempesti, è abituato a vivere momenti importanti e ad alta tensione: “La squadra – afferma il portierone biancoverde – non deve aver paura di vincere, perché forse, sabato scorso, non ci abbiam creduto fino in fondo. Avevamo l’alibi delle due assenze e ci è mancata quella cattiveria per chiudere la partita nei momenti importanti. La possibilità c’è stata, ma non l’abbiamo sfruttata e, quando accade questo contro squadre come il Telimar, vieni punito severamente. Dobbiamo crederci fino in fondo, anche se saremo fuori casa e mancheranno ancora dei giocatori . La squadra ha dimostrato di essere più che attrezzata per combattere alla pari contro qualsiasi avversario e per mettere in difficoltà chiunque. L’approccio alla gara deve essere lo stesso di sabato scorso, ma con un po’ più di cattiveria, fino alla fine”.
“Queste sono tappe di passaggio e di crescita importanti – continua Tempesti – soprattutto per i ragazzi più giovani. Non è la prima volta che si trovano in questa condizione e non sarà l’ultima. Più partite giochi a questo livello e più cresci. Ben vengano partite di questo tipo, così come quelle che abbiamo giocato con il Quinto, dove eravamo a un passo dal baratro e poi ci siamo rifatti sotto. Impareremo a gestire le emozioni e tutte le difficoltà del caso, perché solo passando da queste partite i ragazzi possono crescere e acquisire quella continuità che a volte manca”.
Un atleta maturo, vincente e ancora al top, che nello spogliatoio può mettere a disposizione il suo infinito bagaglio di esperienza, dando i consigli giusti: “Ai ragazzi, soprattutto ai più giovani, dirò di fare tesoro di queste gare, indipendentemente dal valore altissimo che hanno. Sono occasioni che non capitano spesso nella carriera sportiva e sarà fondamentale sfruttarle”.