Ospedale Paternò, il Comitato: | "La salute non ha campanili" - Live Sicilia

Ospedale Paternò, il Comitato: | “La salute non ha campanili”

Ieri sera una grande assemblea pubblica che ha chiamato a raccolta la città per fare il punto in vista della visita dell’assessore regionale alla Sanità, Lucia Borsellino invitata dal Comitato "…per l'ospedale di Paternò". A coordinare l’incontro il giornalista Anthony Distefano.

Dopo l’incontro a Palermo
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Anche il mondo del volontariato in campo per la difesa del Santissimo Salvatore

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PATERNO’. E’ presto per cantar vittoria. Ma al di là dei risultati, il presidio allestito dinanzi l’ospedale Santissimo Salvatore, svoltosi nei giorni scorsi, a dispetto di qualsivoglia previsione iniziale, è riuscito nei fatti a catalizzare l’attenzione sulla vicenda del pesante ridimensionamento dell’ospedale paternese. E due ore dopo l’incontro a Palermo è arrivata, infatti, la conferma della visita in città per il prossimo 24 gennaio dell’assessore regionale alla sanità Lucia Borsellino. Tuttavia, sono cauti i paternesi e non si illudono affatto che il rischio della chiusura dell’ospedale sia un’ipotesi scongiurata.

Sulla questione, si è fatto il punto ieri sera nel corso di affollatissima assemblea nella biblioteca comunale. “Non abbiamo ancora – ha spiegato il comitato spontaneo ‘… Per l’ospedale di Paternò’ che ha dato vita al presidio – ottenuto nulla, ma sicuramente abbiamo avuto delle notizie incoraggianti. Le firme consegnate all’assessore non erano di protesta, ma rappresentavano appunto un invito rivolto all’assessore Borsellino da parte del territorio perché venisse personalmente a Paternò a prendere visione dell’ospedale – aggiunge – prima di prendere qualsiasi decisione in merito”.

E l’assessore nel corso dell’incontro avrebbe, infatti, ammesso un possibile errore di valutazione in riferimento “ai numeri” dell’ospedale. Si apre uno spiraglio importantissimo, dunque. Ma il ferro va battuto finché è caldo, per questo è indispensabile continuare ad insistere non lasciando nulla d’intentato. “ Adesso occorre che s’insista – aggiunge il comitato – sul piano politico istituzionale, redigendo già nei prossimi giorni un documento tecnico che avvalori la nostra battaglia”. Ma prima della visita dell’assessore Borsellino, il 15 gennaio si terrà un altro incontro importante. La regione, infatti, ha convocato le organizzazioni sindacali per un confronto sul tema.

Insomma, sono state davvero giornate intensissime quelle appena trascorse per la città, caratterizzate da una grande mobilitazione cittadina motivata, non da ragioni campanilistiche, ma quanto dal desiderio di custodire gelosamente uno tra i diritti più esigibili, quello della salute. “ Non era mai successo – continua il comitato – che ad un incontro a Palermo con la commissione deputata prendessero parte circa venti persone. Questo dimostra ulteriormente quanto in questa battaglia tutti a vario titolo siano stati uniti e coesi a difesa di un diritto, specie quando l’ospedale in questione risulta più efficiente rispetto ad un altro”.

“Io sono molto prudente – ha spiegato il sindaco Mangano – ma sicuramente l’ammissione da parte dell’assessore Borsellino sul fatto che la Regione non sia stata in grado di programmare, rappresenta al momento, una nota positiva. L’assessore si è resa conto che il Piano di Riordino della rete ospedaliera nei fatti non si basasse su criteri giusti. E da qui al 24 – ha aggiunto il sindaco – continueremo ad insistere, sicuramente abbiamo apprezzato all’incontro a Palermo la disponibilità da parte di molti, per esempio di Leanza, a sostenere la nostra battaglia accogliendo le nostre istanze. Una volta che la Borsellino verrà a far visita al nostro ospedale, dovrà poi decidere di chiuderlo o meno. E’ facile sparare un uomo, – conclude – ma è più difficile farlo guardandolo negli occhi”.

Nell’incontro di ieri sera sono intervenuti in molti, fra cui il senatore Salvo Torrisi. “Questa vicenda – ha spiegato – si è caratterizzata senza dubbio per una grande coesione politica. Il M5S di Paternò , per esempio, da tempo si mobilitato a favore di questa battaglia. La sfida adesso ancora è solo all’inizio, occorrerà – conclude Torrisi – ancora lottare”.


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