Non c'è pace all'Ingrassia | Nuovo allagamento in ospedale - Live Sicilia

Non c’è pace all’Ingrassia | Nuovo allagamento in ospedale

L'ospedale Ingrassia di Palermo

Qualcuno ha divelto lo sportello che protegge i tubi dell'acqua, ne ha tranciato uno e ha provocato l'allagamento del reparto di Gastroenterologia. I vertici dell'ospedale inquadrano l'episodio nel brutto clima che da mesi fa dell'ospedale una polveriera. Crocetta: ”Nessuno si illuda di potere fermare il rinnovamento della sanità palermitana e dell'Ingrassia”.

PALERMO – Non c’è pace all’ospedale Ingrassia. Mercoledì scorso qualcuno ha divelto lo sportello che protegge i tubi dell’acqua, ne ha tranciato uno e ha provocato l’allagamento del reparto di Gastroenterologia.

I vertici dell’ospedale inquadrano l’episodio nel brutto clima che da mesi fa dell’ospedale palermitano una polveriera. L’episodio, che è stato denunciato e va ad ingrossare il fascicolo che riguarda la struttura sanitaria di corso Calatafimi, si piazza in mezzo a due eventi positivi. Due giorni prima del fattaccio Antonio Candela, il manager dell’Asp di Palermo da cui dipende l’Ingrassia, ha inaugurato la nuova “Unità operativa complessa di Terapia intensiva neonatale”. Sono stati spesi 682 mila euro ai quali si aggiungono 900 mila euro attrezzature per rendere il reparto al passo coi tempi. A fine maggio sarà pronto il nuovo pronto soccorso. Lo stesso pronto soccorso che venne dolosamente allagato nel novembre scorso.

È lunga, infatti, la scia di strani episodi. Uno degli ascensori dell’ospedale, nei mesi scorsi, è rimasto fermo per settimane. Quello che poteva sembrare il gesto di un vandalo, in realtà sarebbe stato qualcosa di più grave. Qualcuno non si è limitato a staccare la pulsantiera dell’ascensore, ma ha collegato i fili elettrici in maniera da provocare un corto circuito. Lo scorso settembre un altro ascensore precipitò senza controllo finendo la corsa fuori piano. Bilancio: cinque feriti non gravi, fra cui un paziente. Gli esperti dell’Azienda sanitaria 6 dissero che si era trattato di “un’azione esterna”. Qualcuno, insomma, aveva sabotato l’impianto che alle verifiche successive era risultato perfettamente funzionante. E funzionante lo era pure prima dell’incidente visto che era stato appena revisionato.

Precedentemente un quadro elettrico aveva smesso di funzionare improvvisamente, mandando in tilt il laboratorio di analisi, poi il furto di tre televisori, la sparizione delle tavole con le scene della Via Crucis nella cappella e infine l’allagamento al Pronto soccorso: i water erano stati otturati servendosi di pannolini, garze, siringhe e cateteri. Quando si pensò di controllare le telecamere del sistema di sorveglianza per vedere se ci fossero immagini utili alle indagini, ecco la nuova anomalia: l’impianto era spento. O meglio, mai entrato in funzione nonostante otto anni fa sia stato comprato a caro prezzo. Lo scorso gennaio un altro allegamento, quella volta nel reparto che un tempo ospitava la Radiologia e poco prima dell’esibizione della fanfara dei carabinieri per i pazienti dell’ospedale.

Tutti episodi raccolti in un fascicolo aperto dalla Procura della Repubblica dopo le denunce del manager Candela, a cui ora sui aggiunge l’allagamento della Gastroneterologia. Nel frattempo procede a tappe forzate il il progetto di restyling da 17 milioni di euro, già finanziato, che farà dell’Ingrassia un ospedale nuovo senza dovere ricorrere ai continui interventi per le manutenzioni urgenti affidate in maniera estemporanea a diverse imprese. Altra scelta aziendale è stata quella di eliminare i vecchi distributori di snack e bevande piazzati in ospedale senza alcuna autorizzazione e spesso collegati abusivamente alla rete elettrica e bandire una gara. Ecco perché l’ipotesi degli investigatori è che i danni di questi mesi possano essere una risposta criminale alle scelte aziendali.

“L’ennesimo episodio doloso accaduto mercoledì scorso all’ospedale Ingrassia, dove sono stati tranciati i tubi dell’acqua per causare l’allagamento del reparto di gastroenterologia, pochi giorni dopo l’attivazione del nuovo reparto di terapia intensiva neonatale, o ancora altri episodi accaduti quali l’allagamento del pronto soccorso, anche questo doloso, l’allagamento del reparto di radiologia in occasione dell’arrivo della fanfara dei carabinieri, più altre intimidazioni, dimostrano con chiarezza che il malaffare non vuole mollare l’Ingrassia”.

Lo dice in una nota il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. “Nell’esprimere la mia solidarietà al direttore dell’Asp di Palermo, Antonio Candela che sta conducendo un’azione di contrasto forte alla corruzione e alla criminalità mafiosa, – aggiunge Crocetta – voglio dire con chiarezza ai responsabili di questi episodi, che non riusciranno a fermare l’attività di moralizzazione in corso. Se pensano sinceramente che con la minaccia riescano a farci cambiare linea, sono veramente alla frutta. Questi signori sappiano che la giustizia alla fine trionfa sempre e sono convinto che, grazie a lavoro di magistratura e forze dell’ordine, saranno individuati presto i responsabili di tali azioni criminose. Abbiamo avviato assieme a Lucia Borsellino e ad Antonio Candela, un processo di rinnovamento profondo della gestione sanità, palermitana e siciliana, e andremo avanti fino in fondo senza che nessuno possa pensare di fermarci. La prossima settimana – conclude il presidente – saranno attivati nuovi servizi all’Ingrassia, perchè sicuramente non consentiremo alla mafia palermitana di bloccare la riqualificazione dei servizi dell’ospedale”.


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