Ospedale Vittorio Emanuele |Proclamato stato di agitazione - Live Sicilia

Ospedale Vittorio Emanuele |Proclamato stato di agitazione

L'annuncio arriva dal segretario della Uil Fpl Stefano Passarello. “Le troppe criticità della Sanità catanese – dichiara – stanno producendo un pericoloso aumento di doppi turni. Se a questo si aggiunge il mancato pagamento di quanto dovuto si comprende bene come la situazione sia ormai divenuta insostenibile "

STRAORDINARIO NON PAGATO
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CATANIA – “I lavoratori dell’Azienda Policlinico-Vittorio Emanuele attendono da tre mesi il pagamento degli straordinari e della reperibilità. Il commissario dell’Azienda, peraltro, non ha ratificato l’accordo raggiunto venerdì da organizzazioni sindacali e dirigenza del Policlinico-Vittorio, che avevano individuato parte delle risorse necessario. Quelle spettanze, quindi, non saranno pagate neppure in aprile. La Uil Fpl ha così proclamato lo stato di agitazione del personale dell’Azienda dichiarandosi sin d’ora pronta a ben altre azioni di protesta, in mancanza di risposte concrete alla più elementare richiesta di rispetto per i diritti dei lavoratori”.

Lo afferma Stefano Passarello, segretario della Uil Fpl di Catania, che segnala ancora “le condizioni in cui è costretto a operare il personale del Vittorio-Policlinico a causa di carenze di organico che impongono il massiccio ricorso allo straordinario e alla reperibilità per assicurare ai cittadini servizi indispensabili, vitali, anche nei reparti di emergenza”. “Le troppe criticità della Sanità catanese – conclude Passarello – stanno producendo un pericoloso aumento di doppi turni, che abbiamo più volte avuto modo di documentare e denunciare in passato. Se a questo si aggiunge il mancato pagamento di quanto dovuto in una realtà di importanza strategica come il Policlinico-Vittorio, si comprende bene come la situazione sia ormai divenuta insostenibile e paradossale. A ciò, peraltro, va aggiunta la mancata attuazione dell’integrazione tra ospedale e territorio che, per discutibili e solo apparenti risparmi, sta producendo lacune nell’attività di prevenzione e nella garanzia dei livelli essenziali di assistenza”.

 


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