Quegli esperti informatici | che non sapevano di... informatica - Live Sicilia

Quegli esperti informatici | che non sapevano di… informatica

L'anno scorso Crocetta crea l'Ufficio speciale per l'informatizzazione. I direttori di tutti i dipartimenti devono individuare i dipendenti "specializzati" in quei compiti. Dopo un anno, il trasferimento di un gruppo di regionali viene revocato. I lavoratori tornano agli uffici di provenienza: "Non si erano mai occupati di computer".

PALERMO – Gli esperti di informatica non erano esperti in informatica. E per questo, sono stati rispediti indietro. La storia rasenta il paradosso. Un paradosso che affiora dal burocratese del decreto col quale il dirigente generale del dipartimento della Funzione pubblica Luciana Giammanco ha revocato i trasferimenti di otto dipendenti regionali dal dipartimento alle Infrastrutture all’Ufficio per l’informatica. Il motivo? Semplice. Quei dipendenti non si erano mai occupati di informatica.

L’Ufficio in questione è stato creato con la legge finanziaria 2013. “Ai fini del contenimento della spesa e di una razionalizzazione degli uffici, – si legge nella pagina dedicata sul sito ufficiale della Regione – è stato istituito, nell’ambito dell’Assessorato regionale delle autonomie locali e della funzione pubblica, l’Ufficio per l’attività di coordinamento dei sistemi informativi regionali e l’attività informatica della Regione e delle pubbliche amministrazioni regionali, innovando radicalmente l’organizzazione della struttura dell’Amministrazione regionale in materia di servizi informatici”.

L’obiettivo, annunciato dal presidente della Regione Crocetta era quello di giungere a una progressiva “internalizzazione” delle operazioni informatiche della Regione. In quel periodo, la società Sicilia e-Servizi era in liquidazione. E l’intento era appunto quello di utilizzare i dipendenti regionali per queste attività. In particolare, i compiti dell’ufficio sono quelli di “coordinare lo scambio dei flussi informativi tra diverse fonti regionali, sub regionali ed extra regionali; promuovere il collegamento di tutti i sistemi informativi delle Amministrazioni regionali; gestire il sito ufficiale della Regione Siciliana; promuovere la diffusione dell’innovazione tecnologica nell’Amministrazione regionale”.

Il dirigente generale dell’Ufficio speciale è Giovanni Corrao, mentre il personale necessario viene individuato in una ottantina di unità, da fare giungere, attraverso trasferimenti d’ufficio, dagli altri dipartimenti regionali. Ed è qui il punto. I singoli dirigenti regionali, hanno ricevuto il compito di indicare, tra i dipendenti facenti parte del proprio dipartimento, quelli in possesso delle caratteristiche adatte: dovevano essere, insomma, quantomeno esperti in informatica.

E i dirigenti generali rispondono, facendo i nomi. Partono i trasferimenti. Tra questi, quelli di otto dipendenti del dipartimento Infrastrutture. Sono loro gli “esperti in informatica” scelti dal dipartimento per andare a formare l’ufficio speciale che reggerà le sorti dell’informatica regionale. Peccato però che subito dopo i trasferimenti, lo stesso dipartimento alle infrastrutture scriva all’Ufficio speciale chiedendo la revoca dei trasferimenti. Chiedendo, insomma, di “restituire” gli otto dipendenti. Il motivo? È raccontato nel decreto del dirigente della Funzione pubblica: “Il dipartimento delle Infrastrutture aveva richiesto la revoca dell’assegnazione allo stesso ufficio, tenuto conto che il personale citato non si era mai occupato di informatica”. Gli esperti di informatica, insomma, non è che ne capissero granché di computer.

A far luce sul paradossale equivoco prova proprio il dirigente dell’Ufficio speciale: “Quei dipendenti – spiega Giovanni Corrao – lavorano in uffici periferici del dipartimento infrastrutture. Di quegli uffici, spesso popolati da poche persone, erano individuati come i ‘referenti informatici’”. Ma a quanto pare, per essere un “referente informatico” in quei rami dell’amministrazione non è che fosse necessario capirne granché di informatica. “A volte – spiega Corrao – si tratta della persona maggiormente abituata a usare il pc. Ma come faremmo tutti privatamente”. Per farla breve, il “referente informatico” era considerato in certi casi il dipendente che dava un’occhiata alle mail o si incaricava di incombenze simili, oltre a quelle legate alla specifica mansione nell’ufficio. “Anzi – aggiunge Corrao – chiamare quelle persone dai loro uffici avrebbe finito per creare disservizi in quei rami dell’amministrazione”. E in effetti, il trasferimento, formalizzato un anno fa, non si era mai materialmente compiuto. Nonostante fossero stati assegnati all’Ufficio speciale per l’informatica, quegli otto dipendenti, come trapela dagli uffici della Regione, non si sono mai mossi dai loro uffici. Adesso, dopo un anno, è arrivata anche la revoca a un trasferimento che non è mai avvenuto. Un paradosso nei paradossi. Nella storia degli esperti di informatica che di tutto saranno esperti, fuorché di informatica, appunto.


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