Otto marzo di lotta |Il corteo delle donne - Live Sicilia

Otto marzo di lotta |Il corteo delle donne

Parrucche fucsia, fiori e slogan hanno caratterizzato un corteo gioioso ma agguerrito. LE FOTO

NON UNA DI MENO
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CATANIA – Otto marzo di lotta e rivendicazione. “Non una di meno” è lo slogan scandito dal serpentone colorato, irriverente e combattivo che ha invaso le strade del centro cittadino in occasione della Giornata Internazionale della Donna. Il momento conclusivo dello sciopero globale delle donne nelle piazze di quarantanove paese riporta così al centro del dibattito pubblico le rivendicazioni di autodeterminazione e contrasto alla violenza di genere in tutte le sue forme: oppressione, sfruttamento, sessismo, razzismo, omo-transfobia. Tante le donne e gli uomini che hanno sfilato da Piazza Dante a Piazza Università al grido “giù le mani dai centri antiviolenza”. Parrucche fucsia, fiori e slogan hanno caratterizzato un corteo gioioso ma agguerrito. Alla testa del corteo ci sono le operatrici del centro antiviolenza Thamaia che inchiodano l’amministrazione alle proprie responsabilità riguardo ai mancati finanziamenti. Si rivendica la centralità dei centri antiviolenza che qualcuno vorrebbe istituzionalizzare svuotando di significato il lavoro di chi mette al centro di qualunque processo di fuoriuscita dalla violenza la presa di coscienza delle donne.

“L’otto marzo non è una festa, ma una giornata di protesta” ricordano i manifestanti. E ancora: “La donna violata non è l’imputata”. Cori e slogan passano in rassegna le numerose rivendicazioni del movimento: la piena applicazione della Convenzione di Istanbul e della legge sull’interruzione di gravidanza, un salario minimo europeo e forme di welfare organizzato a partire dai bisogni delle donne, l’educazione alle differenze nelle scuole.  In Via Santo Bambino i cori contro gli obiettori di coscienza si fanno più energici. “Se sei obiettore, non fare il dottore” scandiscono i manifestanti mentre il collettivo Rivoltapagina rinomina la strada in “Via della legge 194”. Un’operazione di memoria che riguarderà altre vie cittadine dedicate a Lina Merlin, Ipazia, alle streghe e a tante altre. Lotta politica e ironia diventano così le armi più efficaci contro detrattori di ogni sorta mentre le donne, parafrasando il nome dell’iniziativa, si riprendono la notte.

 

 


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