Dal 2 al 4 agosto si alza il sipario sul Palarte Festival, rassegna di danza, musica e teatro. Si comincia con il balletto del Don Giovanni o il gioco di Narciso della Spellbound Dance Company diretta da Mauro Astolfi. In questa coreografia, incentrata sul seduttore per antonomasia recante in sé lo stigma atroce e sublime della bellezza, Mauro Astolfi conferma la sua fama di artista “estremo” in grado di utilizzare tutte le frequenze del corpo, ampliando ulteriormente il suo caratteristico gusto per la contaminazione dei generi. E lavorando, per la prima volta, anche sullo stimolo di un’apposita elaborazione drammaturgica curata da un librettista d’eccezione come Riccardo Reim.
Il 3 agosto spazio alla musica e alle atmosfere dell’America anni ’50 con The Ballroom Kings Show e l’elegante Doo Wop degli Acappella Swingers. La band, tra i partecipanti all’edizione dello scorso anno di “X Factor”, è l’unica in Italia a riproporre il repertorio interamente vocale degli agglomerati urbani e delle metropolitane di New York, Philadelphia, Los Angeles, Chicago. Elegantissimi nei loro smoking neri, i 9 elementi dei Ballroom Kings trasformeranno il teatro in una vera e propria sala da ballo con il loro esplosivo repertorio fatto di rhythm and blues, rock n’ roll, Jive e swing. Un appuntamento teatrale chiuderà il Palarte Festival.
Il 4 agosto è in programma lo struggente monologo Le mille bolle blu interpretato da Filippo Luna. Scritto dal giornalista Salvatore Rizzo e giocato sulle corde di un sentimento vero e universale che coinvolge lo spettatore sin dalle prime battute, Le mille bolle blu racconta l’amore clandestino che per trent’anni unisce, nella Palermo degli anni Sessanta, Nardino ed Emanuele: barbiere di borgata il primo, avvocato il secondo. Il patto d’amore segreto tra i due protagonisti, che scorre parallelo alla loro “normale” vita di mariti e padri di famiglia, resterà inossidabile dal 1961 – l’anno in cui Mina cantava per l’appunto “Le mille bolle blu” – al 1991 quando Emanuele muore.