Palazzolo: “Non siamo interessati agli accordi. Il Pd? Nessuna interlocuzione”  - Live Sicilia

Palazzolo: “Non siamo interessati agli accordi. Il Pd? Nessuna interlocuzione” 

Ecco la linea del neosegretario regionale della formazione di Carlo Calenda.
L'INTERVISTA
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PALERMO – Giangiacomo Palazzolo eletto per acclamazione segretario regionale di Azione. I calendiani siciliani scaldano i motori e rinnovano gli organismi dirigenti. Il sindaco di Cinisi guiderà la compagine azionista, un’elezione che arriva in una fase politica di grande fermento per la Sicilia e per la città di Palermo. “Vogliamo puntare molto sugli amministratori locali, l’obiettivo non è reclutare un esercito di parlamentare che possano intendere Azione come un autobus”, spiega il neosegretario. “Dobbiamo radicarci attraverso gli amministratori locali che rappresentano il meglio della politica perché non sono soltanto territorialmente inseriti ma hanno la capacità di fare accadere le cose”, continua Palazzolo. 

La linea di Calenda

Sul nodo delle alleanze, il segretario non si sbilancia e si tiene ancorato alla “linea” romana. “La linea regionale di Azione rispecchia in pieno quella nazionale: non possiamo tradire la nostra giovane storia e fare accordi elettorali per vincere perché non sono sinonimo di buon governo. Serve un buon programma e la selezione di una classe dirigente valida. Affronteremo con questo spirito le regionali e le amministrative di Palermo, secondo la linea che Carlo Calenda chiama rivoluzionaria e io sono un calendiano ortodosso”, argomenta il sindaco di Cinisi. Su Palermo Azione continua a lavorare al programma. 

“Federati con +Europa, il resto si vedrà”

Davanti alla domanda diretta su quali interlocuzioni sono in corso Palazzolo risponde così. “Abbiamo un’interlocuzione privilegiata con + Europa, con loro siamo confederati a livello nazionali al momento non ci sono altre interlocuzioni. Facciamo le nostre riunioni e parliamo di servizi cimiteriali, Amat, Gesap e del futuro della città. Gli accordi non portano a un’idea di governo comune è un problema che non ci riguarda. Andiamo avanti, se qualcuno riterrà che il nostro programma è interessante o può essere migliorato siamo pronti a parlarne”. 

“Non ho sentito nessuno del Pd”

Palazzolo mantiene un atteggiamento tiepido anche rispetto all’ipotesi di allargare il campo che si è fatta strada negli ultimi tempi all’interno di alcune frange del Pd. “Non ho sentito nessuno del Pd, credo che i democratici per ora parlino a più voci: attendiamo che ci sia una voce unitaria che possa fare un ragionamento che sia veramente rappresentativo del Pd”, commenta e dribbla la domanda sulla crisi nera che sta investendo il Movimento Cinquestelle e che potrebbe innescare un effetto domino a tutte le latitudini. “Noi riteniamo che non sia importante la diatriba tra Di Maio e Conte e la crisi dei Cinquestelle, concentrarsi qu questi aspetti significa non parlare delle esigenze concrete dei territori: è questo il male della politica di oggi, è una pagina della cronaca che non leggiamo”, chiosa Palazzolo.  


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