Palermo affonda tra i rifiuti| L'esasperazione dei cittadini - Live Sicilia

Palermo affonda tra i rifiuti| L’esasperazione dei cittadini

L'emergenza rifiuti a Palermo

Da via Mariano Stabile a via Villaermosa, da via Giuseppe Bennici al quartiere di Brancaccio cassonetti stracolmi e campane di raccolta invadono i marciapiedi e le vie. I residenti, stanchi del disordine e dell'abbandono, denunciano ancora una volta, il degrado.

l'emergenza in città
di
2 min di lettura

PALERMO – Cumuli di rifiuti, mini discariche a cielo aperto, esalazioni sgradevoli: è questa l’immagine che Palermo mostra a coloro che si trovano a passeggiare tra le vie e i quartieri. Lo stato di agitazione dei dipendenti dell’Amia, dopo il no del tribunale sul concordato del Comune, continua a creare notevoli disagi e la città sembra, ancora una volta, abbandonata a se stessa.

A poche ore di distanza dal vertice sull’Amia tenutosi a Villa Niscemi tra il sindaco del capoluogo, i sindacati e i commissari straordinari dell’Amia, infatti, la situazione non sembra cambiare. Dal salotto cittadino ai quartieri periferici cassonetti stracolmi, rifiuti organici e campane di raccolta invadono i marciapiedi e traboccano dalle strade. Al centro dell’emergenza, stavolta, diverse aree rinomate del centro città tra cui via Mariano Stabile, via Villaermosa, via Narciso Cozzo dove la raccolta procede a rilento e la zona periferica di Brancaccio dove la corsia preferenziale della strada sembra essere stata risucchiata dalla montagna di rifiuti.

La raccolta è ferma da più di una settimana. I sacchi traboccano dai cassonetti, che non sono più in grado di contenerli, e invadono lentamente le aiuole e le vie. Esasperati i residenti che rivolgono un grido d’aiuto alle istituzioni e chiedono a gran voce un intervento risolutivo da parte dell’azienda che gestisce e mantiene il servizio di igiene nel capoluogo siciliano: “Gli addetti sono passati ieri nella zona ma hanno lasciato le strade nel degrado più totale – ha lamentato una residente di via Giuseppe Bennici – Spesso dobbiamo correre incontro al camion dell’Amia per invitare gli operatori a fare il loro dovere e far respirare un po’ queste strade, troppo spesso dimenticate. Non si può andare avanti in questo modo”. Infine, un’amara considerazione: “Questa città così bella dovrebbe risplendere e dovrebbe rendere orgogliosi i cittadini – ha sentenziato un residente di via Mariano Stabile – la spazzatura invece sporca tutto, offende il panorama, disturba l’olfatto, opprime, disgusta e rovina ogni cosa. Mi vergogno di essere siciliano”.

“Il sindaco Orlando deve spiegare ai lavoratori il perché di tanta ostinazione nel non voler incontrare i commissari dell’Amia. Il sindaco Orlando deve spiegare ad una città intera perché sta scientificamente operando per il fallimento della società che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti”. Così il consigliere comunale di Grande Sud, Giuseppe Federico. “Persino dalla sentenza del Tribunale fallimentare si evidenzia la scarsa collaborazione del primo cittadino nei confronti dell’amministrazione straordinaria. Un modus operandi scientificamente portato avanti che da un lato delegittima l’altrui operato, dall’altro rifiuta alcuna assunzione di responsabilità. Orlando pensa di poter salvare l’azienda e i lavoratori con effimeri annunci e promesse? Se la precedente amministrazione ha spinto la società verso il baratro, Orlando adesso sta dando l’ultima spinta. L’amministrazione si sta rendendo unica artefice del fallimento di una società e delle decine di aziende ad essa collegate”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI