Palermo, al Don Bosco la presentazione del romanzo di Villino - Live Sicilia

Palermo, al Don Bosco la presentazione del romanzo di Villino

Il romanzo d'esordio del giornalista palermitano

PALERMO – Sarà presentato, venerdì 17 febbraio alle 17, all’Istituto Don Bosco Villa Ranchibile, via Libertà 199, a Palermo “La Rosa Bianca dell’Apocalisse”, il primo romanzo di Giovanni Villino, giornalista di Tgs. Un romanzo distopico ambientato nella Palermo del 2042.

Il racconto intreccia le tematiche esoteriche con le tradizioni siciliane. Interverranno con l’autore Adriano Frinchi, consulente di strategia e comunicazione politica, Francesco Iurato, docente di Lettere, e Roberto Sajeva, critico culturale e consulente editoriale. A moderare la presentazione Agostina Passantino, bibliotecaria.

La Rosa Bianca dell’Apocalisse è ambientato in una società dove le certezze scientifiche vengono meno e il ritorno a riti ancestrali prende sempre più piede. Nel 2042 il mondo affronta il più grande cambiamento epocale che mette in discussione nazioni e sopravvivenza dei singoli individui. Si vive in piccole comunità e si fanno i conti con logiche solidaristiche per difendersi dagli attacchi esterni. Quello che si pensava potesse essere il pericolo più grande dell’umanità, un virus sovradimensionato, si rivela solo l’inizio di una serie di profezie e di eventi catastrofici. Saranno, infatti, soprattutto disastri naturali, come terremoti e tempeste solari, a far cambiare il volto alla società.

A Palermo la vita dei superstiti si divide tra quattro principali comunità: Teatro Massimo, Politeama Garibaldi, San Francesco di Paola e Spinuzza. Il protagonista de “La Rosa Bianca dell’Apocalisse” trova un quaderno che segnerà il suo percorso di iniziazione a riti esoterici. Tanti i richiami alla Massoneria e ai Rosacroce. Il tutto si fonde nel forno alchemico della narrazione dove prendono vita i riti che in Sicilia vengono tramandati e mai spiegati.

“Il genere distopico – spiega Giovanni Villino – è tornato molto d’attualità. Siamo in un momento storico che, per via delle tante incertezze a livello globale, porta l’individuo a riflettere sui possibili scenari ed effetti delle situazioni che agitano il panorama geopolitico e scientifico. Il filone distopico è stato per me anche un espediente utile per calare la luce sugli eventi e sui dialoghi e creare un clima ideale per l’ascolto. Non è un libro facile, ma vuole in qualche modo segnare l’inizio del viaggio alla ricerca della pietra nascosta. Il romanzo è ambientato in un mondo governato da un’utopia al negativo, in una società in cui non vorremmo mai vivere”.

“La Rosa Bianca dell’Apocalisse” è un libro diviso in due parti in cui inizio e fine in qualche modo coincidono. Ci sono molte allegorie e tanti richiami ad ambiti legati all’esoterismo. “Il libro – conclude l’autore – è frutto di un esercizio di volontà: portare a termine una storia nata in un sogno a maggio del 2022. Nel cuore della notte ho appuntato subito personaggi e luoghi sul mio telefonino e il viaggio nella scrittura si è concluso a fine ottobre”.


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