Dopo quarant’anni di precariato strutturale, presentare l’aumento delle giornate lavorative come una “svolta storica” appare non solo insufficiente, ma profondamente offensivo per migliaia di lavoratrici e lavoratori forestali. Portare le giornate da 151 a 174, da 101 a 124 e da 78 a 101 non è una riforma: è l’ennesimo rattoppo su una ferita che la politica regionale sceglie consapevolmente di non curare. Si continua a parlare di “passo avanti” e di “gestione sostenibile del territorio”, ma si evita accuratamente di affrontare il nodo centrale: la stabilizzazione di chi da decenni garantisce la tutela dei boschi siciliani in condizioni di precarietà permanente. Migliaia di operai che ogni anno vengono richiamati al lavoro, formati, utilizzati e poi rimandati a casa, senza certezze, senza dignità, senza futuro.Dopo 40 anni, non è accettabile che la Regione Sicilia consideri un aumento di qualche settimana lavorativa come una concessione straordinaria. Non è rispetto, non è valorizzazione del lavoro, non è programmazione. È solo il rinvio dell’ennesima riforma annunciata e mai realizzata.Si parla di sostenibilità ambientale, ma non esiste sostenibilità senza sostenibilità sociale. Non si può difendere il territorio continuando a tenere in ostaggio chi quel territorio lo cura ogni giorno. La vera riforma sarebbe uscire definitivamente dal bacino del precariato, riconoscendo diritti, stabilità e dignità a lavoratori che hanno già ampiamente dimostrato il loro valore.Dopo quattro decenni di attese, promesse e sacrifici, questo emendamento non rappresenta un traguardo: rappresenta l’ennesima occasione mancata. E soprattutto, una grave mancanza di rispetto verso chi chiede solo ciò che gli spetta.


Nel mondo ci sono centinaia di varianti del covid. Quindi potrebbe essere o covid tradizionale o variante inglese o una delle centinaia di altre varianti nel mondo.
La variante inglese domina nel mondo e in Italia, dove rappresenta la quasi totalità dei casi giornalieri di covid.
Negli Usa ci sono una decina di varianti, tra cui la new yorkese.
In Giappone desta preoccupazione la variante giapponese.
In Europa oltre alla variante inglese ci sono la variante spagnola, la variante scozzese e altre varianti.
La variante inglese è la più contagiosa, letale e trasmissibile.
In Italia ormai oltre il 95% dei casi giornalieri sono variante inglese secondo gli esperti.
Anche in Sicilia domina la variante inglese.
La variante brasiliana è poco diffusa in Italia, mentre la variante sudafricana è rara e la variante nigeriana è quasi inesistente.
In realtà poi in Nigeria e anche molti esperti di altre parti sostengono che la presunta variante nigeriana non è altro che un’altra variante britannica, infatti è più diffusa in Gran Bretagna (ma sempre con pochi casi) piuttosto che in Nigeria!
Quanto alla variante sudafricana, Burioni da Fazio ha detto che anche senza vaccinazione sembra quasi scomparsa persino in Sudafrica.
Quindi non si capisce l’ossessione mediatica per la variante sudafricana e variante nigeriana, rarissime e che sono pure meno letali e contagiose della variante inglese.
Molti si stranizzano di una cosa: ci sono varianti di mezzo mondo, come mai non esiste una variante italiana del covid? Mistero!
Altra cosa che stranizza la gente: l’ossessione per la variante sudafricana e la variante nigeriana, che peraltro sono molto rare e molto meno letali e contagiose della variante inglese. La gente sospetta che qualcuno voglia minimizzare la variante inglese (che invece è contagiosissima, letale e diffusissima, dominante in Italia e nel mondo) come per non irritare la Gran Bretanga (ma le varianti non sono etniche, non colpevolizzano un popolo!) –
Altri sospettano che sia la grottesca ossessione per nigeriani e africani trasferita anche alle varianti (ma è ridicolo usare le varianti per parlare male di un popolo!)
Nessun complottismo se questo caso sarà di variante inglese come quasi tutti i casi in Italia!
Oppure se si tratterà di una nuova variante italiana, o delle già note e presenti in Italia variante spagnola, variante scozzese, variante newyorkese, variante giapponese.
Viceversa il complottismo dilagherà se si parlerà di variante nigeriana o variante sudafricana (dato che sono rarissime persino nelle loro nazioni oltre che in Italia)
Scommetterei che soltanto a leggere “nigeriana” i tanti nemici dell’immigrazione che purtroppo imperversano nel nostro paese con una Lega anche al governo avranno sicuramente pensato male.