Palermo alla ricerca dei "big": i nuovi ancora non convincono - Live Sicilia

Palermo alla ricerca dei “big”: i nuovi ancora non convincono

Rendimento fin qui carente da parte degli ultimi innesti del mercato estivo rosanero
CALCIO-SERIE B
di
4 min di lettura

PALERMO – Dopo il pareggio contro il Pisa, che ha interrotto la striscia di sconfitte consecutive, il Palermo è ancora a caccia della propria identità e del successo che manca ormai dalla gara interna contro il Genoa. Contro il Cittadella, nella seconda gara casalinga di fila, i rosa sono chiamati a dare seguito ai flebili segnali di miglioramento visti contro gli uomini di D’Angelo e a ritrovare tre punti che darebbero morale a tutto l’ambiente rosanero.

Uno degli aspetti chiave del rendimento finora al di sotto delle aspettative è l’apporto fin qui carente degli ultimi innesti del mercato estivo, non ancora in grado di dare al Palermo quel salto di qualità che tutti si aspettavano. Tanti i “big” arrivati durante la gestione Corini ma in pochi, pochissimi sono riusciti a convincere appieno tra ritardi di condizione e confusione a livello tattico.

DAVIDE BETTELLA

Il difensore ex Monza è stato quello che ha visto di meno il campo in questo inizio di torneo cadetto, quattro presenze per lui per un totale di 200 minuti giocati. Fra squalifiche e infortuni Bettella ha faticato a trovare continuità e, nelle volte in cui è sceso in campo, non è stato di certo protagonista di prestazioni esaltanti. Rendimento che ha portato il tecnico rosanero a preferirgli, il più delle volte, l’altro ex Monza Marconi che sembra ormai essere il titolare designato in coppia con Nedelcearu.

ALES MATEJU

Discorso diverso per Mateju che da quando è arrivato è diventato uno dei titolari inamovibili di Corini, per lui sei presenze e 482 minuti di gioco. Schierato dal tecnico di Bagnolo Mella da terzino sinistro come ai tempi del suo Brescia, il laterale ceco ha mostrato da subito una condizione fisica precaria che ha per forza di cosa inficiato anche a livello di prestazioni spesso poco convincenti. Contro il Pisa si è visto qualche piccolo segnale di miglioramento, rimane tuttavia il dubbio di una posizione in campo che non riesce ad esaltarne appieno le caratteristiche.

DARIO SARIC

Problemi prevalentemente di natura fisica anche per Dario Saric, arrivato dall’Ascoli dopo un lungo corteggiamento e un esborso economico non indifferente. Cinque presenze e 267 minuti giocati per il centrocampista bosniaco, arrivato con una condizione atletica altamente deficitaria e lasciato in panchina nell’ultimo match contro il Pisa a scapito del più convincente Broh.

LEO STULAC

Tra i più deludenti di questo avvio di campionato del Palermo vi è infine Stulac, probabilmente il vero acquisto top del mercato estivo rosanero per curriculum e impatto sulla categoria. Per l’ex Empoli i problemi solo invece legati ad aspetti prevalentemente mentali e di integrazione con i compagni, fattori che lo hanno portato a non riuscire a far vedere finora le sue grandissime potenzialità da regista. Difficoltà tattiche, poco senso di posizione e un apporto deficitario in fase di impostazione lo hanno portato, dopo sei presenze e 412 minuti giocati, a finire anche lui in panchina contro il Pisa a scapito della sorpresa Gomes che adesso scalpita per trovare maggiore spazio nell’undici titolare.

JACOPO SEGRE

Con il centrocampista ex Torino ci avviamo verso quei giocatori che, seppur non incidendo in maniera vistosa, iniziano a far vedere segni di miglioramento. Segre, tra i “nuovi arrivati”, è quello che ha raccolto il maggior minutaggio ovvero 542 minuti in sette presenze con la maglia rosanero. Dopo la rete all’esordio contro l’Ascoli il centrocampista rosanero non è riuscito a brillare ma non ha neanche demeritato, mostrando una condizione atletica superiore rispetto ai compagni prima citati. Anche lui titolare inamovibile, la sensazione è che Segre sia più centrato anche mentalmente ma c’è ancora molto da lavorare soprattutto sul piano tattico.

CLAUDIO GOMES

La vera sorpresa del Palermo visto contro il Pisa. Dopo i sei minuti di campo visti contro il Genoa, il centrocampista ex Manchester City ha giocato l’intera partita contro gli uomini di D’Angelo mostrando, nonostante la giovane età, di essere probabilmente più avanti rispetto ai compagni più esperti sia in termini atletici che di atteggiamento. Una prestazione che potrebbe valergli, almeno in questo momento, il posto da titolare nell’attesa che Saric riprenda la migliore condizione fisica e psicologica.

FRANCESCO DI MARIANO

Chiudiamo infine con Di Mariano, arrivato con un curriculum di cadetteria importante ma particolarmente sottotono soprattutto nelle primissime gare di campionato. Anche lui, così come Segre, è nella lista degli inamovibili e il secondo per minutaggio in campo, 534 minuti in sette partite poco al di sotto del centrocampista ex Torino. Dopo un inizio difficile e tante critiche da parte di una frangia del tiffo rosanero, l’ala palermitana contro il Pisa è riuscita a sbloccarsi segnando la rete del vantaggio finendo per essere uno dei più convincenti tra le fila dei rosa. Dopo un avvio di stagione alle prese con una condizione atletica precaria, Di Mariano inizia a mostrare segni di miglioramento e una maggiore incisività nella manovra offensiva.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI