Acqua razionata a Palermo, Amap frena: palla alla cabina di regia - Live Sicilia

Acqua razionata a Palermo, Amap frena: palla alla cabina di regia

Lagalla: "Il piano passerà al vaglio del tavolo regionale"

PALERMO – Il razionamento dell’acqua a Palermo e in altri cinquanta comuni serviti dall’Amap a partire da lunedì non è più una certezza. Dopo il rimbrotto da parte della Regione ai vertici della Partecipata del Comune, l’azienda frena e comunica che il piano predisposto “verrà sottoposto alla cabina di regia” regionale per l’emergenza siccità. L’obiettivo, però, resta quello di garantire una “gestione oculata” delle risorse idriche.

L’Amap: “Disponibili a correggere il piano”

L’azienda si dice disponibile ad “accettare ogni suggerimento o correzione con l’unico obiettivo di garantire il servizio idrico ai cittadini anche nel prossimo futuro”. A tentare di stemperare la situazione è Alessandro Di Martino, amministratore unico di Amap finito nel mirino del capo della Protezione civile, Salvo Cocina, e del governatore Renato Schifani per l’annuncio “non condiviso” sul razionamento idrico a partire dal 22 luglio. Di Martino però precisa: il Comune era a conoscenza del programma.

Lagalla: “Il piano in cabina di regia”

Una parziale retromarcia che trova conferma anche nelle parole del sindaco di Palermo, Roberto Lagalla: “Condivisibile l’opportunità di inquadrare ogni intervento relativo alla carenza idrica in essere all’interno di decisioni maturate collegialmente presso la cabina di regia regionale – dice -. Il piano verrà riportato al tavolo di concertazione regionale”. Lagalla però precisa: quel programma di razionamento  “risponde a meri e preventivi criteri di salvaguardia delle fonti di approvvigionamento idrico, con l’intento di assicurare continuità e regolarità dell’erogazione per il più lungo tempo possibile”.

Le critiche della Regione

Palazzo d’Orleans non aveva gradito l’annuncio fatto da Amap che non aveva fatto cenno alla possibilità di razionamento nell’ultima riunione della Cabina di regia guidata da Cocina. Da qui l’ira del capo della protezione civile e del presidente della Regione, con quest’ultimo che si è spinto a suggerire a Lagalla la sostituzione di Di Martino.

Di Martino: “Aperto al confronto”

“Non mi sono mai sottratto al confronto e ho sempre lavorato per prevenire i problemi”, dice Di Martino che spiega così la sua posizione rispetto alla gestione di “una delle più’ gravi crisi idriche degli ultimi 30 anni”. Una gestione “sempre ispirata da un principio di massima cautela a tutela dei servizi resi alla popolazione”.

Il piano di razionamento Amap, definito “minimale”, “ha l’obiettivo di fare in modo che le riserve idriche siano preservate oltre la scadenza prevista di fine anno – ancora Di Martino -, nella consapevolezza delle incertezze che si registrano negli ultimi anni sulla entità delle precipitazioni della stagione autunnale”. Le altre misure di mitigazione che si stanno adottando, “in accordo con la cabina di regia”, secondo l’amministratore di Amap “ridurranno ulteriormente questo rischio”.

“Garantire l’acqua per i cittadini”

Di Martino quindi conclude: “Esiste un problema che si chiama approvvigionamento idrico e che in molte parti della Sicilia ha assunto i caratteri dell’emergenza. Sinora a Palermo nessuno ha risentito della crisi grazie a una gestione delle risorse oculata e tecnicamente impeccabile. Tuttavia riteniamo opportuno gettare lo sguardo anche oltre al presente, nel rispetto dei cittadini e dell’economia di una città come Palermo le cui esigenze ci sono ben chiare”.


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