PALERMO – Un anziano di 78 anni è rimasto 28 ore su una barella al pronto soccorso dell’ospedale Villa Sofia di Palermo prima di essere visitato da un medico. Quando è stato sottoposto alla Tac si è scoperto che aveva una frattura osseo occipitale.
A raccontare la vicenda è Maurizio Mongiovì, cardiologo palermitano e fratello dell’anziano. Giovedì mattina il settantottenne cade dalla scala mentre fa alcuni lavoretti nel giardino di casa. Intervengono i sanitari del 118 che tamponano con una fasciatura la ferita alla testa da cui fuoriesce parecchio sangue. Lo trasportano al pronto soccorso dove giunge alle 12. Gli assegnano un codice giallo.
“Fino alle 16:30 dell’indomani non ha incontrato alcun medico – racconta il fratello -. Soltanto un infermiere gli ha controllato la pressione e la saturazione. Per tutto il tempo è rimasto su una barella da cui si è alzato nelle sue condizioni di salute per uscire e prendere l’acqua e la coperta che gli abbiamo portato noi parenti”.
La Tac ha riscontrato la presenza della frattura, ma fortunatamente non ci sono lesioni interne. Sarà eseguito un nuovo esame per fugare ogni dubbio ma, spiega il fratello, “se avesse avuto un’emorragia, si sarebbe perso del tempo prezioso in un caso in cui la tempistica della diagnosi può risultare decisiva”.
Il tono di Maurizio Mongiovì e pacato ma fermo nel definire “tutto ciò vergognoso e inaccettabile per un paese civile”. “Pazienti ammassati al pronto soccorso – aggiunge – lasciati da soli. Mio fratello era in stato confusionale ma la situazione vale per tutti. Senza dimenticare che c’era solo uno dei dei tre bagni funzionante”.
Una “vergogna che deve essere resa pubblica”. I familiari dell’anziano si sono rivolti anche alla “Associazione movimento per la salute dei giovani”. Hanno girato la segnalazione alla dirigenza dell’assessorato regionale alla salute affinché siano presi dei provvedimenti.
Il direttore generale ha comunicato che “fara’ gli opportuni accertamenti e valuterà in base ai riscontri congrue misure”.