PALERMO – È stato aperto, a pochi metri dal luogo della strage di Via D’Amelio del ‘92, nel pomeriggio di oggi il Centro Sportivo Educativo Paolo Borsellino. Un dono ai cittadini di Palermo, di Piana degli Albanesi e a tutti i giovani che ne vorranno usufruire.
Il progetto di rigenerazione dello spazio sportivo, promosso da Vivi Sano e Kleise, e condiviso e sostenuto dai figli del giudice, ha consentito il recupero di una porzione dell’ex Fly e la realizzazione di un grande campo sportivo polivalente aperto alla pubblica fruizione e dedicato alla memoria di Paolo ed agli agenti della sua scorta. Un centro di aggregazione accessibile dove, proprio in memoria delle vittime della mafia, lo sport e i valori sani veicolati dalla pratica di attività inclusive saranno chiavi di accesso per contrastare la povertà educativa e l’illegalità.

All’apertura del centro sportivo ha partecipato Andrea Abodi, ministro per lo sport e i giovani del governo Meloni che ha dichiarato: “Riprende vita un luogo abbandonato ed è importante che questo luogo sia a poche decine di metri da un altro luogo che per noi è simbolico. Paolo Borsellino non ha dato solo il nome a questo luogo, ha dato la vita. E quindi che riprenda vita qui a disposizione dei bambini, degli adolescenti e che questo diventi un luogo accessibile, esclusivo, è la consacrazione del nostro lavoro, del nostro dovere ed è un modo per riconoscere qualcosa in più a Paolo Borsellino che diventerà una testimonianza quotidiana, non solo nelle ricorrenze”.
“Lo sport è una difesa immunitaria sociale e quindi va rafforzata, è quello che cerchiamo di fare in tanti luoghi del disagio e della periferia, non solo a Palermo, ma in tutta Italia. E questa è una volontà che non si esprime solo nei giorni speciali, ma deve essere prassi quotidiana“.
Il ministro ha parlato degli impianti sportivi del capoluogo: “È un cantiere in evoluzione perché celebriamo le cose che si realizzano ma guardiamo anche le cose che si devono ancora fare. A Palermo è stato fatto già molto ma abbiamo già un’idea di come proseguire il lavoro. Ci sono ancora zone che possono essere recuperate, restituite alla cittadinanza, soprattutto ai più piccoli, a chi ha bisogno di fare sport. Come il palazzetto dello sport, come la piscina, come tanti altri impianti anche scolastici che stiamo cercando di accompagnare, pur rispettando le autonomie di Comune e Regione, perchè è un gioco di squadra”.
Russo (FdI): “Con sport e aggregazione la mafia ha vita difficile”
“Sport e legalità, due valori che si fondono nell’importante inaugurazione del ‘Centro sportivo educativo Paolo Borsellino’ di Palermo. Un’area recuperata grazie al sostegno economico del ministero dello Sport: un’iniziativa che assume un valore ancor più ‘alto’ grazie alla vicinanza dei figlio di Paolo, Manfredi, Fiammetta e Lucia”. Lo ha detto il senatore di Fratelli d’Italia, Raoul Russo, componente della commissione Antimafia, a Palermo, a margine della cerimonia di inaugurazione del centro sportivo intitolato al magistrato ucciso dalla mafia nella strage del 19 luglio 1992. L’area, di proprietà del Seminario Eparchiale di Piana degli Albanesi, si trova proprio di fronte a via D’Amelio, luogo della strage.
Russo ha seguito l’iter istituzionale che ha portato alla realizzazione del Centro. “Ringrazio il ministro Abodi, che ha subito risposto positivamente al mio input nello sposare questa iniziativa promossa da ‘Vivi Sano e Kleise che svolgono un’attività encomiabile sul territorio – aggiunge il senatore palermitano di Fratelli d’Italia -. Oggi è una di quelle giornate che avrebbero reso felice Paolo Borsellino, che ha sempre creduto nella necessità di lavorare con i giovani per sconfiggere la mafia. Il messaggio di oggi – aggiunge Russo – è il suo ed è fondamentale: là dove ci sono sport, aggregazione sociale e progetti inclusivi Cosa nostra non trova terreno fertile. Sono felice, inoltre, che i figli di Borsellino abbiano voluto manifestare la loro vicinanza al progetto di rigenerazione di uno spazio che contribuirà a contrastare la povertà educativa e l’illegalità”.
Varchi (FdI): “Lo sport come antidoto a marginalità e illegalità”
“Investire nello sport e nei percorsi educativi significa prevenire marginalità e illegalità, rafforzando il tessuto sociale e offrendo ai più giovani alternative sane e credibili”, lo ha detto il parlamentare di Fratelli d’Italia, Carolina Varchi, in occasione dell’inaugurazione del centro sportivo polivalente dedicato a Paolo Borsellino.
“La realizzazione di un centro sportivo aperto e accessibile, in un luogo simbolico come quello di via D’Amelio, rappresenta, ancora una volta, l’attenzione del Governo Meloni al territorio e ai suoi cittadini. L’iniziativa ha avuto un significato ancora più forte grazie alla presenza dei figli del giudice Borsellino, a testimonianza di come Via D’Amelio possa trasformarsi da luogo di dolore a luogo di memoria viva, pienamente fruibile da tutti i cittadini. Ringrazio il ministro Abodi per la sensibilità mostrata e per non aver fatto mai mancare il suo sostegno durante le fasi che hanno portato a questo importante risultato – ha aggiunto la Varchi – Dal centro alle periferie, Palermo si va dotando sempre più di spazi pubblici restituiti alla collettività, pensati per essere presìdi educativi e sociali, capaci di rafforzare i legami tra le persone e di rendere la città più sicura e inclusiva”, ha concluso il parlamentare di Fratelli d’Italia.
Alaimo (FdI): “Sport e memoria per costruire legalità e futuro”
“L’inaugurazione del Centro sportivo intitolato a Paolo Borsellino rappresenta un segnale concreto di come sport, memoria e legalità possano camminare insieme per il riscatto dei territori e delle nuove generazioni”, a dichiararlo è l’assessore comunale Brigida Alaimo, intervenuta all’apertura della nuova struttura realizzata a pochi passi da via D’Amelio.
“Restituire alla collettività uno spazio pubblico in un luogo così fortemente simbolico – ha proseguito l’assessore Alaimo – significa trasformare una ferita della nostra storia in un presidio educativo e sociale, capace di offrire ai giovani opportunità di crescita, inclusione e aggregazione”.
L’assessore ha sottolineato, inoltre, l’importanza del lavoro sinergico tra istituzioni e associazioni del territorio: “Il sostegno del Ministero dello Sport e l’impegno delle realtà associative dimostrano che investire nello sport è una scelta strategica per contrastare la marginalità e l’illegalità. Dove ci sono partecipazione, valori condivisi e progetti educativi, la criminalità organizzata trova sempre meno spazio”.
“Intitolare questo centro a Paolo Borsellino – conclude Alaimo – non è solo un atto di memoria, ma un impegno quotidiano a portarne avanti l’esempio, rendendo la legalità un’esperienza viva e accessibile, soprattutto per i più giovani”.

