Palermo in mano ai posteggiatori | La guerra persa contro gli abusivi - Live Sicilia

Palermo in mano ai posteggiatori | La guerra persa contro gli abusivi

Palermitani e immigrati si dividono le strade. Affari a cinque zeri. Armi spuntate per il contrasto.

NUMERI ALLARMANTI
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PALERMO – “Avanti, avanti”, dice un ragazzone di colore. L’indice della mano destra si muove ad uncino. Ha imparato presto a conoscere le pessime abitudini dei palermitani. In via XX Settembre invita a posteggiare la macchina sulle strisce pedonali e in concomitanza di uno scivolo per disabili. Il “lavoro” del parcheggiatore abusivo incrocia spesso la pessima abitudine, tutta palermitana, di sostare dovunque ci sia uno spazio praticabile.

L’uomo col fischietto non impone una tariffa fissa e non ha metodi minacciosi. Se non gli dai l’obolo inizia a masticare qualche parola incomprensibile. Non saranno frasi gentili, ma  almeno non va oltre. Sa bene come tenersi alla larga dai guai seri, quelli previsti dal reato di estorsione. Tentata o consumata che sia. E così sceglie la via morbida che fa crollare i rischi. Al massimo si beccherà una multa che mai pagherà. Ammesso che sia giunto regolarmente in Italia, infatti, sarà nullatenente.

Come nullatenenti sono i “colleghi” palermitani che popolano le riserve di caccia del posto auto. Da luglio ad oggi ne sono stati individuati più di cento. E così l’elenco degli abusivi “censiti” dalle forza dell’ordine negli ultimi anni ha superato quota mille. Numeri per difetto, visto che alle statistiche sfuggono tutti quelli mai fermati.

Si dividono l’asfalto di Palermo. Centimetro dopo centimetro. Basta leggere le cronache recenti per riscontrare i numeri. Si può anche criticare il lavoro delle forze dell’ordine, ma i blitz vengono effettuati. Il fatto è che poliziotti, carabinieri e vigili urbani hanno le armi spuntate. Per ogni parcheggiatore individuato ce ne sono altri tre che prendono il suo posto. Ci vorrebbe un presidio fisso in ogni strada.

La scorsa primavera è entrato in vigore il decreto sicurezza voluto dal ministero dell’interno Marco Minniti. È previsto il Daspo – come per gli ultras violenti a cui viene vietato di assistere alle partite di calcio – e cioè l’allontanamento per 48 ore dal luogo in cui gli abusivi sono stati beccati con il fischietto in bocca. Due giorni dopo e sono di nuovo al loro posto. Al successivo controllo l’allontanamento durerà sei mesi e infine due anni. iI parcheggiatori se ne infischiano. I primi due Daspo risalgono allo scorso aprile in piazzale Giotto e piazza Giulio Cesare. Cinque mesi dopo si può dire che i provvedimenti amministrativi non hanno ridotto le truppe dell’esercito degli abusivi.

Da piazza Marina alla Cala, da piazza Borsa a piazza Sant’Oliva, da viale Straburgo a Mondello: i posteggiatori sono ovunque. Nelle zone blu e nelle poche strade dove ci sono ancora le strisce bianche. Senza contare che in caso di particolari eventi intere zone iventano cosa loro. In occasione del Festino, ad esempio, le strade attorno alla Cala erano terra di conquista. I parcheggiatori di notte sono più minacciosi, perché la possibilità di incrociare una pattuglia si fa rara. E i cittadini preferiscono pagare per evitare guai. Non c’è piazza del centro storico che non sia sotto controllo. Non va meglio nella zona di Villa Trabia dove chi non ha pagato si è visto rubare le gomme della macchina o ha dovuto cambiare vetri e specchietti in frantumi. Laddove la bagarre per il posto auto si fa dura, ad esempio nei pressi di un locale notturno, i parcheggiatori organizzano presidi no stop.

In qualche città siciliana, come a Siracusa, si ragiona sulla possibilità di applicare un articolo del testo unico di pubblica sicurezza. Il parcheggiatore diventa un privato che esercita una vigilanza per la quale gli servirebbe una licenza prefettizia. Chi viola il testo unico si becca una multa e, come estrema ratio, anche la denuncia penale e l’arresto fino a due anni.

A Palermo si è mossa anche la Procura della Repubblica. L’aggiunto Ennio Petrigni e il sostituto Andrea Fusco hanno raccolto gli input investigativi secondo cui, ci sarebbe un’organizzazione dietro i parcheggiatori. Il lavoro sporco lo fanno soprattutto gli immigrati per dieci euro al giorno. Gli incassi li versano ai capi palermitani. Un singolo parcheggiatore può incassare, a secondo della piazza, fino a tremila euro al mese. Lo scorso aprile due palermitani sono stati fermati nella zona di piazzale Ungheria. Addosso avevano più di mille e 100 euro. I pm non escludono che ci siano i margini per contestare il reato di caporalato che prevede lo sfruttamento di chi si trova in una posizione debole.

 


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