Palermo, assolti per la morte di una donna "dimenticata" per 2 anni

Assolti per la morte di una donna “dimenticata” per due anni

La salma, dopo il decesso in sala operatoria, rimase sotto sequestro

PALERMO – Tutti assolti i medici processati per l’omicidio colposo di un’anziana rimasta poi due anni in attesa di essere sepolta. La salma era stata sequestrata per eseguire l’autopsia.

Rosalia Patti, Emerico Luna, Vincenzo Provenzano e Pietro Piampiano sono stati assolti con la formula “per non aver commesso il fatto”, mentre Alessandro Faraone “perché il fatto non sussiste”.

La paziente, Mariella Virga, aveva 71 anni quando morì all’ospedale Ingrassia. I medici tentarono con un secondo intervento chirurgico di porre rimedio ad una prima operazione di colecistectomia andata male.

La colpa medica, secondo l’accusa che non ha retto al vaglio del Tribunale presieduto da Daniela Vascellaro, sarebbe consistita nell’avere dimesso la paziente sottovalutando la perdita di siero biliare che provocò una complicazione che rese inutile il secondo intervento chirurgico..

Dopo la denuncia dei familiari nel 2014 era stata disposta l’autopsia sul corpo. La riconsegna della salma ai parenti avrebbe dovuto essere immediata. Ed invece trascorsero due anni.

Per due anni il cadavere rimase “a disposizione” dell’autorità giudiziaria che doveva accertare le cause del decesso, avvenuto il 29 novembre 2014. I familiari dissero di avere creduto di dovere ricevere un segnale dalla magistratura.

I legali della difesa, gli avvocati Giuseppe Seminara, Giuseppe Botta, Michele Russotto e Paolo Grillo, hanno sempre sostenuto che gli eventi che portarono alla complicazione risultata letale non erano prevedibili e in ogni caso le tracce di bile erano irrilevanti rispetto alla gravità generale del quadro sanitario.


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