PALERMO – Sarebbe stata messa da parte e umiliata professionalmente. La storia dell’avvocato Daniela Gizzi sfocia in un processo. Sono stati rinviati a giudizio Gervasio Venuti, Fabrizio Di Bella e Maurizio Aricò, rispettivamente ex direttore generale, direttore amministrativo e commissario straordinario dell’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello. Il processo inizierà il prossimo 4 aprile. I reati contestati sono maltrattamenti e abuso d’ufficio.
Gizzi, parte civile con l’assistenza dell’avvocato Giuseppe Sceusa, è una dipendente dell’ufficio legale dell’azienda ospedaliera. Ad un certo punto, così ha ricostruito il pubblico ministero Giorgia Righi, sarebbe stata vittima di atti discriminatori per “favorire arbitrariamente” una collega arrivata in comando in ospedale da un altro ente.
Tutto sarebbe iniziato quando il legale denunciò presunti favoritismi. Da quel momento sarebbe stata demansionata. Prima le avrebbero affiancato un altro legale per patrocinare le cause, poi avrebbero annullato la delibera con cui Gizzi era stata inserita nell’elenco speciale dell’Ordine degli avvocati che possono svolgere la professione alle dipendenze di un ente pubblico (il Consiglio del’Ordine ha confermato che Gizzi possiede i requisti per farvi parte), infine le avrebbero tolto tutti gli incarichi, trasferendola agli Affari generali. Il tutto dopo avere contestato al legale una serie di inadempienze che l’accusa definisce “pretestuose”.
Il giudice per le indagini preliminari Nicola Aiello, lo scorso 30 novembre, ha deciso il rinvio a giudizio degli imputati. Parte civile si costituirà anche il sindacato Fials, che ha seguito e denunciato la vicenda: “Ci auguriamo si possa fare finalmente giustizia per mettere fine a questa lunga e tormentata vicenda durata dal 2014 al 2018”.

