PALERMO – Dietro la cessione di una scuola ci sarebbe un’operazione studiata a tavolino per non pagare i debiti e proseguire l’attività con un’altra società.
Sotto inchiesta sono finite Rosanna Bandiera, 62 anni, di San Giovanni Gemini, e la palermitana Francesca Amiri, 63 anni.
Sono rispettivamente il legale rappresentante della “Società Nazionale Scuole Riunione srl”, fallita nel 2020, e amministratore di fatto della Rmb srl, e legale rappresentante della stessa Rmb.
Su richiesta della Procura della Repubblica il giudice per le indagini preliminari Nicola Aiello ha applicato alle due donne la misura interdittiva del divieto dell’esercizio di attività professionale per un anno.
Disposto il sequestro preventivo dell’istituto partitario “Leonardo Sciascia”di via Platani, a Partinico, che prosegue l’attività in amministrazione giudiziaria.
Le indagini, condotte dagli specialisti del Nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo-Gruppo tutela mercato capitali, avrebbero fatto emergere che la scuola è stata ceduta alla nuova società per un importo nettamente inferiore rispetto al valore di mercato.
In questa maniera le due indagate avrebbero proseguito l’attività lasciando la vecchia società – poi fallita – in grave stato di dissesto con debiti per 1,7 milioni di euro.
I reati contestati agli indagati sono bancarotta fraudolenta, autoriciclaggio e false comunicazioni sociali. Si tratta di “condotte illecite di grande allarme sociale che rappresentano un comportamento criminale di concorrenza sleale che inquina il tessuto economico sano e altera le logiche di mercato”, spiega il colonnello Gianluca Angelini che gioda il Nucleo di polizia economico-finanziaria.
Il Tribunale ha nominato un amministratore giudiziario nominato con il compito di garantire la continuità dell’attività scolastica e mantenere i livelli occupazionali.