PALERMO – Una cosa è certa: se le diedero di santa ragione nel condominio di via Luigi Barba, al Cep. Non si è mai capito perché e nessuno ha spiegato chi ha fatto cosa. Agli atti sono rimasti i referti ospedalieri frutto del movimentato giorno di giugno 2017. Il fatto non sussiste per tutti e dieci gli imputati, sette uomini e tre donne, appartenenti a due gruppi familiari.
Quando intervennero i poliziotti, avvertiti da una chiamata al 113, gli animi si erano già placati. Chi aveva avuto la peggio decise di denunciare gli aggressori, salvo poi ritirare la querela. Nei referti medici si erano inoltre ben guardati dall’indicare da chi fossero partiti i colpi, litandosi a parlare di “generiche aggressioni”.
Ferite alla testa, traumi cranici, nasi rotti, capelli strappati, braccia sanguinanti. Un bollettino di guerra. Per cosa? Silenzio. Il giudice Maurilio Alfano ha assolto dalle accuse di rissa e lesioni gli imputati difesi dagli avvocati Alessandro Ticli, Flavio Runfola, Giuseppe Inzerillo, Lugi e Marianna Montagliani, Anna Tirrito, Marzia D’Anna, Giulio Bonanno, Rosario Corona.