PALERMO – “Venite c’è una macchina capottata che ha preso fuoco. Ci sono feriti”, inizia dieci minuti prima delle 22 di ieri sera, lunedì 18 marzo, la cronaca di un agguato. Nel mirino gli agenti della polizia municipale di Palermo. Sono stati i primi ad arrivare nel rione Brancaccio, dopo l’alert diramato dalla sala operativa del 112.
Un volta sul posto, alla rotonda intitolata a Norman Zarcone, si è capito che era una trappola. La macchina, una Smart, era stata incendiata e le strade attorno bloccate con alcuni cassonetti rendendo complicate le manovre. Il furgone della polizia municipale con a bordo due ispettrici è stato preso a sassate da una ventina di persone, soprattutto ragazzini. I vetri sono andati in frantumi, i due agenti sono riusciti a uscire dal pericoloso imbuto.
Reazione ai controlli
Gli investigatori hanno pochi dubbi: è stata una reazione ai ripetuti interventi delle forze dell’ordine per spegnere e rimuovere le vampe di San Giuseppe. Anche a Brancaccio c’era stato un intervento dei vigili urbani per sgombrare la strada da cataste di legna, mobili vecchi e suppellettili. La sola polizia municipale ha eseguito 24 interventi in due giorni in giro per la città. Altrove si sono verificati lanci di bottiglie contro i poliziotti intervenuti in tenuta anti sommossa. Ancora oggi diverse le squadre di vigili del fuoco hanno spento roghi in via Luigi Galvani allo Sperone, in via Tiro a Segno a Sant’Erasmo, in via Albiri nel quartiere Falsomiele.
Le indagini della polizia
Le due vigilesse, rimaste miracolosamente illese, hanno avuto la prontezza di risalire sul mezzo e trovare riparo nel vicino deposito delle ferrovie dopo essere state inseguite. Sono arrivati in soccorso agenti di polizia e i vigili del fuoco che hanno spento l’auto in fiamme, oltre a un elicottero. Solo dopo un’ora il furgone dell’infortunistica ha potuto lasciare il deposito. Gli autori della sassaiola, sbucati dal nulla, sono stati una ventina e adesso vengono ricercati dalla polizia.
“È stata un’aggressione all’azione messa in campo da parte delle forze dell’ordine che hanno contrastato tutto il giorno l’accensione pericolosa delle vampe – dicono dal comando della Polizia municipale -. Non c’era via d’uscita. Un agguato studiato e messo in atto per colpire chi si sarebbe presentato per primo sul finto incidente”. La Smart data alle fiamme è risultata rubata e già sotto sequestro.
Lagalla: “gesto vile”
“Esprimiamo solidarietà e vicinanza nei confronti delle due agenti della polizia municipale che ieri hanno subito l’agguato a Brancaccio”, dicono il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, e l’assessore alla Polizia municipale, Dario Falzone. “Ferma condanna verso questo gesto vile e ingiustificabile, per il quale auspichiamo che vengano al più presto individuati i responsabili, convinti che l’impegno messo in campo negli ultimi mesi dalla polizia municipale nel controllo delle diverse aree della città non diminuirà”, aggiungono. Sull’episodio interviene anche la Cgil Palermo, che con il segretario provinciale Mario Ridulfo si dice preoccupata per “una escalation giornaliera di violenza organizzata e di disagio sociale”.